All’indomani della quinta vittoria su cinque in campionato, ottenuta a Empoli, l’amministratore delegato sport dell’Inter, Giuseppe Marotta, è intervenuto a Radio Anch’io Lo Sport. Si parte dalla nota stonata della gara di ieri, ovvero il grave infortunio occorso a Marko Arnautovic: “Dispiace perché si era inserito bene, credo però molto nella duttilità dei giocatori e sono certo che Inzaghi saprà trovare il giusto rimedio. Andremo avanti con questo organico“.
Sull’obiettivo Scudetto: “La vita è fatta di sogni e realtà. La realtà dice che siamo alla ricerca della seconda stella. Allo stesso tempo le competizioni europee dobbiamo guardarle con ottimismo e per poco l’anno scorso non avveravamo il sogno. Dobbiamo dare il meglio e provare a raggiungere il massimo”.
Sulle rivali per il titolo: “Lo Scudetto è spesso appannaggio delle stesse squadre. Oltre a noi ci sono Milan, Juventus, Napoli, Atalanta, Roma e Lazio. Fra queste squadre c’è la vincitrice. Ho notato grandi miglioramenti anche da parte della Fiorentina, ma il cerchio si restringe a queste squadre”.
Sulla prima di Champions: “Diamo atto alla Real Sociedad di essere molto forte, una squadra che soprattutto in casa è molto aggressiva e tecnica. L’avversario ci ha dato fastidio, Inzaghi ha messo in atto un po’ di turnover sfruttando giocatori che non avevano mai giocato insieme. Ciò che va letto in positivo è la reazione e l’aver agguantato il risultato. Questo è l’aspetto da esaltare”.
Sul rinnovo di Inzaghi: “Siamo in una fase interlocutoria nel quale il calendario rappresenta una parte condizionante. L’anno scorso eravamo ottavi, a 6 punti in meno rispetto a oggi. Ma al di là delle statistiche io sto notando la consapevolezza nei nostri mezzi, la certezza di essere protagonisti e forti. A Udine lo scorso anno, nello stesso periodo, ci fu una prestazione negativa come impatto: abbiamo capito cosa vuol dire, lo abbiamo superato. Oggi è la sua squadra, lui è il leader e i giocatori seguono le indicazioni“.
La vicenda Lukaku: “Ci siamo rimasti male perché con lui avevamo instaurato un rapporto di affetto, ma siamo stati bravi a reperire le alternative. Fa parte del passato e di un mondo strano a livello di rapporti, per cui ci adeguiamo a quanto successo. L’Inter esiste da più di 100 anni e va avanti senza allenatori, dirigenti e calciatori attraverso la ricerca di altri protagonisti“.
Sui rinnovi di Dimarco e Mkhitaryan: “Sono molto contento per Dimarco perché ha grande senso di appartenenza e siamo orgogliosi di questo. Dal punto di vista del valore è in continua crescita, credo possa ancora migliorare. Ci vedremo con Ausilio e vorrei si parlasse di prolungamento più che di rinnovo, perché significa trovare la quadra su valori come l’appartenenza. Non immaginavamo potesse arrivare a questi livelli, è uno degli esterni più forti in circolazione e di questo va dato atto a lui. Oggi è uno dei più forti a livello europeo. Mkhitaryan? Stiamo valutando tutte le situazioni, non è questo il momento di approfondire queste tematiche. Lo faremo nei tempi giusti con il massimo rispetto, partendo dal concetto che, se il calciatore vuole restare per noi, diventa più facile”.