Il telecronista Pierluigi Pardo a Tutti Convocati su Radio24 ha parlato del momento dell’Inter.
“Simone Inzaghi è cresciuto, l’Inter due anni fa ha però buttato lo Scudetto. Arnautovic non è un titolare, ma l’Inter non è così profonda in attacco. Vero che puoi mettere Mkhitaryan come seconda punta, ma in un momento come questo, con un calendario molto intenso, qualche fastidio te lo crea. Non è il massimo avere a disposizione solo tre attaccanti”.
Pierluigi Pardo ha parlato di Inter nel suo pezzo sulla Gazzetta dello Sport.
“Un paradosso, forse. Un segno di maturità, certamente. L’Inter di questo inizio stagione sembra molto più forte e convinta, nonostante la delusione di Istanbul“.
“Non era scontato, anzi nella storia dello sport spesso le sconfitte in finale, soprattutto quelle onorevoli, lasciano conseguenze psicologiche pesanti. Stavolta, il contrario. Il trauma non c’è. Lo confermano anche i tifosi. Per molti di loro e soprattutto per la squadra quella partita non è stata un anello smarrito in un prato (cit.), l’occasione della vita che chissà se mai si ripresenterà. L’opposto, un ricordo di cui andare orgogliosi, un’esperienza formativa contro una squadra pazzesca che ti ha fatto capire veramente quanto sei forte. Aver battuto Pioli nei due derby europei ha dato fiducia alla squadra, così come i complimenti sinceri incassati da Guardiola. Tutto ha rafforzato l’autostima anche se la coppa alla fine l’ha alzata (e non è un dettaglio, certo) Gundogan”.