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L’Inter si basa sulle individualità? Un video smonta il Sacchi pensiero

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Arrigo Sacchi ancora una volta (vedi articolo sotto) si è soffermato sul gioco dell’Inter: a suo vedere la squadra nerazzurra si basa solo sulle sue individualità. L’opinione di Sacchi però viene smentita da un video che è stato pubblicato sui social network. Video nel quale si vede la coralità di gioco della squadra di Inzaghi, che non si basa dunque solo o meglio principalmente sulle individualità dei singoli.

“In questo video si nota come i calciatori dell’Inter abbiano tenuto palla magistralmente con 2 minuti e 15 secondi, nei quali tutti e undici, pure Sommer chiamato in causa due volte, hanno toccato il pallo. 55 passaggi consecutivi che hanno portato all’azione del gol del 4-0, rifinita in modo pregevole da Lautaro Martinez, che ha suggellato un’azione davvero bella. Un’azione che va anche a decostruire il pensiero dell’Arrigo nazionale”, scrive fanpage.it.

A Sacchi le individualità vanno bene per il Milan ma non per l’Inter…

Arrigo Sacchi alla Gazzetta dello Sport commenta la prestazione dell’Inter a Salerno (0-4):
“Anche se il risultato è forse esagerato, meritata è pure la vittoria dell’Inter a Salerno. La squadra di Inzaghi si basa tantissimo sulle individualità e quando i pezzi da novanta sono entrati in campo, dopo che erano stati lasciati fuori pensando alla sfida di Champions contro il Benfica, si è visto di che cosa sono capaci. Lautaro ha realizzato addirittura quattro gol: eccezionale. L’Inter pratica il suo calcio, molto differente da quello del Milan o del Napoli, però ha giocatori in grado di risolvere le partite in qualsiasi momento e, inoltre, possiede grandi qualità atletiche e notevole esperienza”.

Arrigo Sacchi (invece) elogia il Milan visto con la Lazio

“Il Milan, contro la Lazio, specialmente nel secondo tempo, è stato ai limiti della perfezione. Squadra organizzata, aggressiva, dove tutti si aiutavano, palla a terra, nessun inutile lancio lungo, reparti sempre connessi tra loro. E in queste condizioni anche un talento purissimo come Leao si è esaltato e ha dato il meglio di sé. Ciò significa, se mai fosse stata necessaria una prova, che il campione, quando la squadra gira perfettamente, migliora e può fare la differenza. A tratti mi è sembrato di vedere il Milan dei tempi d’oro, parlo del Milan dei miei tempi, e non sto esagerando. Pressing fatto bene, sovrapposizioni, raddoppi di marcatura, massima attenzione”.

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La Redazione