Era il 26 giugno del 2018 quando Radja Nainggolan venne ingaggiato a titolo definitivo dall’Inter, salutando così per sempre la Roma dopo quattro annate. Ad aspettarlo a Milano, seduto sulla panchina nerazzurra il suo ex allenatore romanista: Luciano Spalletti. Il trasferimento il primo anno andò benissimo ed esaltò ancora di più il talento del Ninja. Un periodo che ancora oggi il centrocampista belga racconta con entusiasmo: “Sono arrivato all’Inter con tutti i tifosi contro per aver detto che ero molto contento di essere arrivato nel club, ma ero molto deluso di aver lasciato Roma. Avevo lasciato una piazza a cui avevo dato tantissimo, il massimo. Nonostante tutto il primo anno all’Inter è andato benissimo, ho giocato sempre, ho fatto 7 gol. Poi Spalletti se n’è andato ed è arrivato Conte: con lui sono arrivati i problemi per me”, racconta al podcast Caffettino.
L’esonero di Spalletti infatti cambiò drasticamente la situazione del Ninja a Milano: “Antonio è un grande allenatore, non ho nulla di male da dire contro di lui, non sono il tipo di calciatore che se non gioca più sparla del mister. Lui è stato molto corretto, mi ha parlato da subito in maniera chiara. Mi ha detto che non facevo parte del progetto, che ero il sesto centrocampista e che la scelta di rimanere o andare via dall’Inter era la mia. Magari rimanendo sarei potuto diventare anche il primo centrale della sua formazione”. Alla fine tra i due non andò bene e nel 2019 venne riceduto in prestito annuale al Cagliari, dopo 5 anni.