Marcus Thuram si è raccontato a L’Equipe (in Francia), un’intervista in cui parla della scelta di approdare in estate all’Inter, del suo ruolo da attaccante centrale e del rapporto con Inzaghi e i compagni.
“L’Italia mi insegna ad essere specifico per il lavoro. Questo è uno dei motivi per cui ho scelto l’Inter. Questo mi permetterà davvero di stabilirmi in questa posizione centrale. Poi mi porta altre cose: in Italia mi viene chiesto di giocare molto da perno per i miei compagni, di fare da appoggio per i centrocampisti, di attaccare la profondità. È un mix di molte cose. Muovendomi nel gioco, ho dovuto imparare nuovi metodi qui. In pochissimi mesi all’Inter sono cresciuto tantissimo”.
Su Simone Inzaghi: “Mi porta questa visione del calcio secondo cui facciamo le cose per qualcosa. Un posizionamento, un movimento, tutto viene fatto per una buona ragione. Non so se è chiaro quello che dico (ride). In effetti, ogni movimento in campo innesca qualcosa. E su questo si lavora ogni giorno, con tanti video, undici contro zero dove tutti i movimenti vengono eseguiti in maniera iperprecisa. Con lui sto sviluppando la mia intelligenza di gioco”.
Su Lautaro Martinez: “Lautaro è uno dei migliori attaccanti al mondo. È istinto. Sentiamo il gioco dell’altro. È un calciatore molto tecnico, sa far giocare i suoi compagni. È chirurgico. Quello che mi piace è questa sua qualità nell’ultimo tocco, questa calma che ha. Sono felice di giocare con lui. Stare con Alexis Sanchez, che non si scoraggia mai, è fonte di ispirazione. Anche il modo in cui muove il corpo Marko Arnautovic mi ispira. È il club perfetto per continuare a progredire. Poi ho ancora molte cose su cui lavorare”.
L’approdo all’Inter: “Mi voleva il PSG? Ho parlato con tanti altri club. Non è stata una scelta facile. È stata una scelta che avrebbe definito la mia carriera. So di aver fatto la cosa giusta. Io non chiedo a nessuno di capire la mia scelta. So perché ho fatto questa scelta. So che chi conosce il calcio sa cosa rappresenta l’Inter, i giocatori immensi che ci hanno giocato. Quando indossiamo questa maglia sentiamo di indossare una storia. C’è un entusiasmo straordinario, quando incontriamo la gente per strada tutti parlano della partita che sta per arrivare. Vieni a vedere il derby (vittoria per 5-1 contro il Milan, 16 settembre), il rumore, le emozioni. Dopo il mio gol, ad esempio, è stato eccezionale. È uno dei club più grandi d’Europa. E poi entro in una squadra stabile, che funziona molto bene, che è stata finalista in Champions League (persa 0-1 contro il Manchester City, il 10 giugno), che ha grandi giocatori. La mia scelta è legata a tutto questo”.