Sul possibile nuovo stadio a Rozzano ne è tornato a parlare a Radio Nerazzurra il sindaco Giovanni Ferretti De Luca. “Come diceva un grandissimo allenatore dell’Inter che ci ha fatto vincere uno scudetto: non dire gatto se non ce l’hai nel sacco. Quindi, diciamo che la strada sembra in discesa, però sono ancora convinto che Milano non sia uscita dai giochi”.
Come immagina il nuovo impianto?
“Riporto quello che ci hanno detto durante l’incontro. L’idea è di costruire uno stadio da 70mila posti, con una cittadella sportiva annessa, ovvero un’area che possa vivere tutta la settimana e non solo in occasione degli eventi calcistici, quindi negozi, museo, ristoranti, campi da calcetto, padel… Di centri commerciali non ne hanno parlato, più di strutture sportive e commerciali, ma non di centri veri e propri. Siamo a pochi passi dal Fiordaliso e dal Carrefour di Assago”.
Stiamo sottovalutando il tema del traffico?
“E’ la prima cosa che è stata messa sul tavolo il giorno dell’incontro. Siamo tutti consapevoli che un’opera come uno stadio non può essere fatta senza prevedere un adeguato piano del traffico e dei trasporti. Saranno valutate delle soluzioni. C’è da dire che impedire la formazione di traffico sarà impossibile, però si potrà snellire molto”.
Quanto tempo occupa l’iter di una variante PGT dall’avvio all’approvazione definitiva?
“Rozzano ha approvato il PGT il 5 ottobre, con un’osservazione fatta dalla proprietà che chiedeva di inserire la parola stadio tra le possili costruzioni nell’area. E’ stato un qualcosa in più che hanno voluto, perché all’interno del PGT erano già previste costruzioni di interesse pubblico. Noi il 5 ottobre abbiamo approvato il PGT. La legge prevede 60 giorni di tempo perché diventi efficace. Il Comune di Rozzano quello che doveva fare l’ha fatto. Ora la palla va all’Inter”.
Cosa pensa la popolazione locale?
“Ci sono sicuramente delle posizioni avverse, però sono minoritarie. I cittadini devono sapere una cosa: l’area è privata, comunque ha dei diritti edificatori che risalgono al 1993 e quindi la scelta non è tra un’area verde e lo stadio. La scelta è tra due tipi di edifici: una sono residenze e negozi, l’altra lo stadio. Io credo che tra le due edificazioni non ci sia neanche da discutere”.
Cosa potrebbe accadere per i parcheggi?
“Nell’area di parcheggi ce ne sono già adesso in abbondanza. E’ evidente che lo stadio, quando sarà progettato, prevederà l’area eventi. Di spazio ce ne sarà tantissimo e un progetto nuovo deve prevedere la possibilità di parcheggiare normalmente. Per il momento c’è solo l’idea, ma dò per scontato che nel progetto ci saranno adeguato parcheggi”.
Lo stadio a Rozzano sarà una cattedrale nel deserto come l’Allianz Stadium di Monaco o l’Ataturk di Istanbul?
“Assolutamente no, perché è nelle vicinanze di contesti importanti Rozzano, Assago, Milano Fiori. Sarà agli antipodi rispetto a Monaco ed Istanbul. Sono stato in entrambi gli stadi: sono isolati, difficilmente raggingibili, il piano del traffico non è stato pensato”.
Quando è iniziato l’iter?
“L’iter non è ancora iniziato. L’Inter ha la prelazione con i Cabassi fino al 30 aprile per verificare uno studio di fattibilità. Il primo passaggio è lo studio di fattibilità e quindi poi la presentazione di un progetto, poi parte l’iter che è abbastanza complesso. Se partissero all’inizio del 2024, potrebbe completarsi in un annetto, fine 2024 o inizio 2025”.
Ha sentito le parole di Marotta su Icardi meglio di Lukaku?
“Io sono d’accordo. Sicuramente è stata molto ma molto meno grave la situazione con Icardi. Però Lukaku sta facendo un gol a partita. L’uomo è in grandissima discussione, il calciatore no. L’esperienza con noi si è chiusa e non è possibile riaprirla. Di Icardi invece sono un grandissimo fan, personalmente non lo avrei mandato via. C’è stata una situazione antipatica ma risolvibile”.
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