“Non dovrebbe esserci nessuna novità sulla possibilità per il mondo del calcio di usufruire dei vantaggi fiscali del cosiddetto Decreto Crescita. La novità emersa ieri al termine del Consiglio dei Ministri, infatti, non dovrebbe riguardare gli sportivi professionisti”. A riportarlo è Calcio e Finanza.
“Tuttavia, la preoccupazione resta comunque alta negli ambienti calcistici. Tanto che sono già in corso le discussioni tra i vertici e la politica (in particolare con il ministro dell’economia Giorgetti e il viceministro Leo) con l’obiettivo di avere un percorso parlamentare che possa garantire il mantenimento del regime. Motivo anche per cui la questione verrà ulteriormente approfondita dalla Lega Serie A in diverse riunioni che partiranno già domani, proprio per cercare di evitare la cancellazione di una norma. Una conclusione che molti tra i manager dei top club ritengono possa essere un gravissimo danno al settore calcio e quindi da evitare”.
Addio Decreto Crescita? Cosa cambia nel calcio?
L’eventuale esclusione del calcio dal Decreto Crescita rappresenterebbe una stangata per le società di Serie A. Le strategie di mercato cambierebbero radicalmente. In particolare per i top club che non potranno più usufruire degli sgravi fiscali per l’ingaggio dei calciatori più importanti.
La stretta, che nel caso entrerebbe in vigore l’1 gennaio 2024, riguarderebbe i tesserati arrivati in Italia dal 1° luglio scorso in poi. Per l’Inter i giocatori maggiormente interessati sarebbero Marcus Thuram e Benjamin Pavard, acquistati proprio usufruendo del decreto crescita. Senza di esso il club nerazzurro dovrà sborsare per i due calciatori francesi un un ingaggio lordo decisamente più alto rispetto a quello attuale.
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