Paolo Condò su La Repubblica:
“Inter-Roma è stata una partita giocata col campo in pendenza. Rui Patricio e la difesa della Roma aspettavano in fondo a una discesa, tanto facilmente l’Inter arrivava sulla linea dei 16 metri, salvo impantanarsi nel gran traffico dell’area. Viceversa Sommer attendeva la Roma in cima a una parete di vetro, sulla quale inerpicarsi sembrava impossibile, e infatti soltanto Cristante è arrivato a guardarlo una volta negli occhi. Sono anni che vediamo — ed è capitato di ammirarle — le squadre di Mourinho: in modo più o meno efficace hanno spesso replicato l’atteggiamento del serpente a sonagli, raggomitolato su se stesso in posa inoffensiva per scattare invece all’improvviso, e mordere mortalmente il rivale. Ieri il serpente si è limitato a difendere il suo territorio, ma se non si rende mai minaccioso è fatale che alla fine soccomba. La grande storia della vigilia, la domenica di Lukaku, non è stata praticamente raccontata”.