L’infortunio occorso a Benjamin Pavard durante Atalanta – Inter costringe Simone Inzaghi a rivedere la posizione di qualche elemento all’interno del proprio undici. La soluzione più logica, per non dire scontata, sarà quella di ricollocare Matteo Darmian – decisivo nella vittoria di Bergamo conquistando il rigore poi battuto da Calhanoglu – in qualità di ‘braccetto’ di destra della difesa a tre anziché impiegarlo da quinto nel 3-5-2. Darmian aveva già giocato sulla destra sia ad Empoli che a Salerno, dopo aver iniziato come braccetto difensivo nei tre davanti a Sommer, in continuità con la stagione 2022/2023.
Darmian è il giocatore su cui ogni allenatore vorrebbe fare affidamento, alla luce di un’intercambiabilità che, nel corso di una stagione lunga e logorante, è davvero una manna dal cielo.
Darmian e la passione per l’Inter
Matteo Darmian ha la passione per l’Inter sin da bambino. Così in passate interviste: “Nella mia famiglia si è sempre respirato calcio, soprattutto da parte di papà. Lui tifoso della Fiorentina, tant’è che da piccolo guardavo loro con Batistuta e Rui Costa. Crescendo ho iniziato anche io a guardare la partite e mi sono legato ai nerazzurri. Arrivare nella squadra per cui tifavi da bambino è una cosa fantastica, sicuramente ti spinge a dare qualcosa in più e fare sempre il massimo. Quando ho fatto uno dei primi provini per il Milan ci hanno chiesto chi era il giocatore che preferivamo e io dissi Seedorf, che nel 2000 giocava all’Inter. Quando ho iniziato a giocare – ricorda Darmian -, io ero centrocampista e poi ho arretrato la mia posizione. Il DNA Inter è fatto di tanta passione e un po’ di pazzia, è bello viverlo all’interno”.
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