Luigi Garlando ha commentato sulla Gazzetta dello Sport il 2-1 di Bergamo: “Le strade degli scudetti sono lastricate di vittorie del genere”.
“Per 40’ l’Inter non ha visto la porta e ha subito il gioco di un’Atalanta aggressiva. Col primo tiro, su rigore, è passata in vantaggio (trasformazione di Calhanoglu); con il secondo, al 12’ della ripresa, ha piazzato il ko, splendido, di Lautaro. Poi ha gestito bene il ritorno della Dea che ha accorciato con Scamacca. Anche Gasperini chiedeva alla sua Dea una prova di maturità. In parte, l’ha avuta perché ha dettato il gioco a lungo e ha spaventato una capolista che in trasferta aveva solo vinto senza subire un gol. Per essere all’altezza dei più forti, devi essere forte. Però, l’Atalanta ha agevolato i due gol, prima con il maldestro fallo da rigore di Musso su Darmian, poi con la palla persa con leggerezza da Ederson. Le capita spesso di non raccogliere ciò che merita per brufoli del genere. È come se faticasse a lasciarsi alle spalle la sua eterna, spensierata giovinezza. Che poi è anche il suo fascino. Ma c’è anche una lettura più banale: Gasp, due come Calhanoglu e Lautaro non ce li ha”.