Capitolo chiuso, ora anche dal punto di vista legale e penale. Gli insulti razzisti ricevuti all’Allianz Stadium da Romelu Lukaku in occasione di Juventus-Inter della scorsa stagione e valida per l’andata delle semifinali di Coppa Italia sono ormai il passato anche per gli olre 150 tifosi bianconeri prima individuati e daspati al proprio interno dalla società e poi segnalati inevitabilmente alla Procura di Torino. Oggi, riporta il Corriere della Sera il caso è stato archiviato con la motivazione che parla di “Reato tenue che non va punito a norma di legge”.
Il giudice chiamato oggi ad esprimersi sull’inchiesta coordinata dal PM Davide Pretti ha sancito la certezza assoluta che quelli fossero insulti razzisti: “La giurisprudenza, già in passato, si è pronunciata ritenendo che l’emissione di suoni gutturali, come tipico riferimento all’ululato delle scimmie, si caratterizza per evidenti connotati di discriminazione razziale e dunque può integrare l’ipotesi che sanziona la commissione di atti di discriminazione per motivi razziali.”.
Il reato quindi c’è, ma anche le attenuanti che portano all’archiviazione: “Il fatto che tale condotta sia stata tenuta da una moltitudine di persone, che hanno evidentemente agito influenzandosi l’uno con l’altro, nonché il fatto che tale condotta non abbia perdurato per un tempo significativo e, non da ultimo, che sia stata posta in essere per evidenti ragioni di rivalità sportiva (tifosi della squadra avversaria) induce a ricondurre il fatto nelle maglie applicative dell’articolo 131 bis del codice penale. Per questo motivo il comportamento non è certo abituale ed è dunque possibile procedere all’archiviazione per particolare tenuità del fatto”.
(FONTE: CALCIOMERCATO.COM)
Finale da Far West in Juventus – Inter (1-1), semifinale di andata di Coppa Italia. La ricostruzione di calciomercato.com dopo il rigore segnato da Romelu Lukaku e la successiva espulsione: “Cori, ululati di stampo razzista, frasi irripetibili: “ UH UH UH, vaff…ulo scimmia del ca…”. Pesanti e non ammissibili ingiurie nei confronti del colore della pelle di un giocatore che, per quanto avversario, sta semplicemente facendo il suo lavoro. La Procura, presente allo Stadium, si è segnata tutto. Si aspetta una posizione decisa e ferma su questi episodi. Nel 2023, nel calcio, in uno stadio, ovunque, il razzismo non è più ammissibile”.