C’era una volta il ‘Culo di Sacchi’, ora quella parte anatomica si addice perfettamente a Max Allegri che con la sua Juve vittoriosa a Monza si trova in testa alla classifica a +1 sull’Inter (in campo domani sera a Napoli). Correva il 1994 quando quel simpaticone di Gene Gnocchi scriveva un opuscoletto per spiegare come in finale negli Usa ci arrivammo per Roberto Baggio e non per gli schemi del tecnico di Fusignano. Viste le ultime gare della Juve ora ci sarebbe materiale per una edizione su Max Allegri. Perchè il ‘Culo di Allegri’ è racchiuso tutto lì, al minuto 94′ dell’U-Power Stadium di Monza, quando Gatti (sì, quello del clamoroso autogol col Sassuolo che resterà nella storia del calcio planetario) davanti a Di Gregorio cicca da dilettante la prima deviazione ma la palla gli resta lì e la calcia di nuovo stavolta buttandola dentro per il 2-1 finale.
Si dirà: la Juve è questa, la Juve non molla mai, la Juve è concreta. Vero. Ma la Juve ha pure culo. Ha avuto culo alla 2^ giornata quando ha riacciuffato il Bologna sull’1-1 nei minuti finali. Altrettanto culo quando è riuscita a portare a casa un punto dalla stadio di Bergamo contro un’Atalanta che ha sprecato l’impossibile, culone quando alla 10^ è riuscita a battere il Verona solo al 96′, e ancora nella vittoria a Firenze, gara stradominata dalla Fiorentina (ricordate le parole di Szczesny? “Per 89′ abbiamo sofferto“). Dobbiamo continuare? La vittoria a fatica sul Cagliari, fino al punto contro la nostra Inter con un solo tiro in porta, e dico uno. Perfino un allegriano come Ivan Zazzaroni nutre dubbi sulla tenuta della Juve: “La domanda più seria adesso è: fino a quanto potrà durare? Fino alla fine? Coltivo qualche dubbio e non da oggi“. Ma noi pensiamo a noi. A partire da domani sera a Napoli. Se vinciamo ci riprendiamo la testa della classifica e un calcio in culo alla Juve lo diamo noi.