Quella contro l’Udinese è stata una prova di forza sorprendente da parte dell’Inter. I nerazzurri si riprendono il primo posto in classifica e, alla luce del successo della Juventus contro il Napoli, l’impressione è che la lotta scudetto sarà cosa solo per Inter e bianconeri. Tuttavia dall’analisi di Luigi Garlando su Gazzetta dello Sport fa notare la differenza (apparentemente enorme) tra le due squadre.
“Era già chiaro a tutti che Inter e Juve avessero cercato il vento sui lati opposti del campo di regata. La difesa bassa, le ripartenze, il corto muso di Allegri da una parte; il gioco, l’aggressione alta, la qualità tecnica di Inzaghi dall’altra. Ma ieri l’Inter ha voluto enfatizzare la sua diversità per intimidire: 96 minuti di gioco di alta intensità e alta qualità, tunnel e colpi di tacco anche da Bisseck; Calhanoglu come lo vede Montella («Forse il miglior centrocampista del mondo»); le reti di Dimarco e Lautaro sono nate da riaggressioni alte che la Juve evita; con i gol di ieri Lautaro, Thuram e Calha sono arrivati a 27, 4 in più di tutta la Juve messa assieme. E poi decimo clean sheet di Sommer in 15 match. 2 gol subiti in meno della Juve che di difesa vive. Inzaghi non ha solamente piazzato il sorpasso, ha fatto anche la linguaccia dal finestrino”.
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