Bruno Longhi su sportmediaset.it parla del momento dell’Inter di Simone Inzaghi.
“La squadra di Inzaghi è un’orchestra rock, tipo Queen, capace di coniugare bellezza, concretezza, aggressività, organizzazione, precisione e tecnica. Peculiarità che ha mostrato nel primo tempo della gara con l’Udinese, in cui gli estasiati 70.000 di San Siro sono stati indotti a ricercare nella loro memoria paragoni con altre Inter del passato. Molti hanno ripensato alla “stupenda” di Trapattoni, quella di Matthaus e Brehme, di Serena e Diaz, assoluta dominatrice del campionato 88/89. Lo hanno fatto ricordandone la bellezza ancor prima dei risultati.
Ma oggi non è ieri. Chi c’era allora può fare paragoni, anche se viziati dal tempo che passa. Ma chi non c’era, si gode il “bel calcio” di oggi, ringraziando Inzaghi per aver costruito questa macchina perfetta e vincente. E Marotta, Ausilio e Baccin per aver trovato in giro per il mondo e al bazar dei parametri zero giocatori che hanno sostituito senza produrre rimpianti la lunga lista di coloro che c’erano e oggi non ci sono più: i vari Lukaku, Dzeko, Brozovic, Skriniar, Onana”.