Il giornalista Tancredi Palmeri in un editoriale su Linterista-Tuttomercatoweb mette in guardia il popolo nerazzurro:
“Il titolo di campione d’inverno non vale nulla. Meno di nulla. Anzi peggio: non è solo zero, è -1, perché da quel momento diventa infido per chi crede che possa avere alcun valore, perché può tradire un eccesso di fiducia quando invece devi alzare i giri della tensione. E come non potrebbe essere altrimenti per un’Inter che passa la boa di mezzo con solo 2 punti di distacco sulla Juventus.
Non c’è commentatore, ma perfino tifoso, che non sia d’accordo sul fatto che l’Inter giochi nettamente meglio della Juventus. E aver girato con 48 punti significa aver tenuto una media pazzesca, da terzo miglior punteggio finale della storia. Eppure, anche così, il vantaggio è di solo 2 lunghezze con una Juve che gioca peggio ma rimane là. E che bisogna riconoscere che nell’ultimo mese ha alzato (un poco) ll proprio livello di gioco, rispetto al puro difesa e contropiede che praticava fino a dicembre.
Numero 1: un’Inter che gioca quasi sempre bene (togliamo le ultime 3 partite) ha 48 punti; una Juve che gioca quasi sempre male (togliamo le ultime 3 partite) ha 46 punti. L’Inter fisiologicamente abbasserà prima o poi il suo livello di gioco, la Juventus prima o poi l’alzerà con questa autostima che si accresce. E dunque il girone di ritorno sarà ben più difficile per l’Inter.
Numero 2: lo sarà anche perché nessuna squadra, nessuna, a nessuna latitudine, gioca bene per tutto l’anno. Tutte hanno una pausa di 1-2 mesi nel corso della stagione. Spesso quelle che partono a bomba come l’Inter la vivono nella transizione tra inverno e primavera, il che investe il percorso europeo. Ma comunque, da quando esiste il calcio, non ricordo una squadra che fosse una, capace di giocare al top per tutta la stagione – tranne il Bayern 2020, che non a caso poté forzatamente ricaricare le pile per 3 mesi grazie allo stop Covid. E dunque l’Inter deve prepararsi a un calo temporaneo.
Forse Simone Inzaghi dovrebbe mettere la coperta per il freddo sulla difesa: contro il Verona si è rivisto quella sindrome da una azione-un gol che l’anno scorso gambizzò l’Inter. Chiedere a Inzaghi di fare l’Allegri non è né corretto né giusto: ma se si avverte che cala la brillantezza, allora è fondamentale chiudere la difesa. Se dovesse continuare questa difficoltà di gioco, l’Inter deve assicurarsi di non concedere e non distrarsi in difesa, preparandosi ad arrivare al gol senza lasciare la linea arretrata esposta.
Numero 3: il punto più evidente, cioè gli impegni europei – e che impegni – dell’Inter, che la distrarranno rispetto alla Juventus. E non solo: l’Inter sarà via per la Supercoppa, uno sforzo psicologico che si farà sentire come successe l’anno scorso, e che porterà un asterisco che mentalmente peserà. L’Inter infatti rinvierà di più di un mese la partita con l’Atalanta, e presumibilmente con un vantaggio attualmente a +2, in quei 40 giorni la Juventus si riporterà avanti grazie alla partita in più. Un vantaggio psicologico che 2 anni fa logorò l’Inter in attesa del recupero col Bologna. Da questo punto di vista la società, l’allenatore e i giocatori hanno l’obbligo di corazzarsi mentalmente e focalizzarsi su partita dopo partita.
Numero 4: last but not least, la questione arbitrale of course. La corrida che si è vissuta in questo weekend ha pochi precedenti. Anzi qualche precedente ce l’ha, ma è meglio non rivangarli. C’era la sbracciata fallosa di Bastoni (sbracciata, mai gomitata)? Sì, assolutamente. Era da annullare il gol al Var? Forse. Perché andate a vedere bene il replay del gol: la respinta di Montipò sul tiro non è solo una respinta. Si vede il portiere bloccare la palla con la mano sopra e il terreno sotto, condizione di possesso dunque, ma poi farsela scappare via, e dunque condizione in cui si resetta l’azione da cui deve essere considerato un eventuale fallo precedente il gol. Dunque non era da annullare. Ma carpirlo è una finezza a da grandi arbitri, quindi non sarebbe stato uno scandalo se fosse stato annullato.
Tuttavia nell’ordine abbiamo sentito di tutto:
– Inter favorita dagli arbitri: eppure l’Inter ha subito un rigore al 100’, non esattamente una condizione da squadra protetta dagli arbitri (e meno male, nessuno deve esserlo);
– Inter trattata in maniera differente: eppure in Salernitana-Juventus l’arbitro Guida ha condonato il giallo su due falli tattici della Juve nel Primo Tempo, salvo cambiare metro nel Secondo Tempo in occasione del secondo giallo di Maggiore;
– arbitri a favore dell’Inter: eppure il Var Nasca ha scampato la sospensione dopo non aver visto il rigore a favore del Bologna contro la Juventus, ha scampato la sospensione dopo non aver visto il mani di Pulisic in Genoa-Milan, ma non scamperà la sospensione dopo essersi perso la sbracciata di Bastoni.
E dunque l’Inter deve prepararsi: perché nel girone di ritorno, con queste premesse e questo clima da caccia, per usare due famigerate frasi, “ci saranno mille occhi anche per vedere quello che non c’è”, e “dovrà accadere quello che non è ancora accaduto”.
(FONTE: LINTERISTA.IT – TUTTOMERCATOWEB.COM)