Francesco Acerbi ha parlato a Che Fatica La Vita Da Bomber: “Il calcio era una passione, poi è stato quasi un obbligo. Volevo smettere di giocare a calcio, giocavo a 16 anni in una squadra di Promozione da centrocampista-attaccante, mi sono divertito un sacco. Poi sono andato a Pavia. Mi sono tornato a divertire dopo la malattia, prima era più un lavoro. La mia ignoranza sportiva è venuta fuori nel calcio”.
Le parole di Acerbi
“Quando ho capito di avercela fatta? Ma ancora non ce l’ho fatta, se ce l’avrò fatta o meno lo dirò dopo l’ultima partita se avrò preso tutto quello che potevo dopo la malattia e non avevo più nulla da prendere. So che devo essere orgoglioso di quanto fatto, ma non posso distrarmi con questo pensiero. Voglio ancora dare, penso sempre alla prossima partita; è un obbligo. La mentalità deve essere quella vincente, poi alla fine fai i conti. I cinque attaccanti più forti marcati? Cristiano Ronaldo, poi la ThuLa: Thuram e Lautaro sono due attaccanti forti, il primo perché difende bene il pallone e si porta dietro 3-4 avversari alla volta senza che riescano a prendergli il pallone e il secondo perché è forte, ha fame, ha anche l’assist; è un giocatore completo. Poi metto Zlatan Ibrahimovic, Erling Haaland che è uno che ha grande fisicità e in area è un animale. Il primo però è Gonzalo Higuain, quando stava bene era da dieci in tutto: forza, tiro, volontà. Secondo me il più forte mai stato in Italia”.
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