«Lui è Davidone, una volta mi aveva detto di essere contento che mi fosse morto il cane», aveva tuonato Fedez a «Muschio selvaggio», popolare podcast. E giù con altri insulti pesanti. Peccato che il volto sia quello di «Wazza», Andrea, di Casale Monferrato, tweetstar piemontese che incentra i suoi post sul calcio (su X), nello specifico l’Inter, la squadra del cuore.
Wazza, come hai scoperto che il tuo volto era finito su un telefono mostrato in favore di telecamera da parte di Fedez?
«Da un amico, che è fan del podcast Muschio Selvaggio. Mi ha inviato il video ed inizialmente pensavo si trattasse di uno scherzo montato ad arte. Chiunque mi segua sa quanto io ami gli animali, mai avrei potuto scrivere parole simili. Quando ho capito che non era così, ho subito inviato un messaggio su Instagram a Fedez, spiegandogli in maniera civile che aveva preso un abbaglio. Purtroppo non ha mai visualizzato il mio “direct”».
Che reazione hai avuto sul momento?
«Mai avrei creduto che questa vicenda potesse avere una risonanza mediatica tanto importante, dunque è normale non rendersi conto immediatamente delle conseguenze portate da un gesto a cui hanno assistito, col tempo, decine di migliaia di persone».
A distanza di un giorno che sensazioni vivi?
«Non è piacevole trovare il proprio volto ovunque a causa di un errore altrui. Più passano le ore e più ciò che è avvenuto acquista eco su scala nazionale».
Sei mai stato un fan di Fedez oppure un suo follower?
«Né uno né l’altro, ma neppure un hater».
Come l’hanno presa i social? Hai ricevuto più manifestazioni d’affetto oppure messaggi negativi da parte, a tua volta, di haters?
«Li sto guardando poco ma ho notato che qualcuno ha mostrato vicinanza, altri hanno colto la palla al balzo per sfogarsi in modo negativo. Mi era già capitato di avere a che fare con gli haters, ma sempre per motivi futili, questioni di tifo calcistico. Non tutte le opinioni hanno però la stessa importanza. Chi ha seguito ed è considerato come una personalità influente, può davvero mettere facilmente qualcun altro alla pubblica gogna. Soprattutto se si tratta di individui meno rilevanti».
Sul tuo account hai parlato di gogna mediatica: pensi davvero che Fedez ti ci abbia messo dentro?
«Il mio viso è stato proiettato davanti ad uno schermo per un errore, perché non è stata verificata alcun tipo di fonte. Non è piacevole, per usare un eufemismo, sentirsi affibbiare gli epiteti poco carini che mi sono stati pronunciati contro. Ciò può avere conseguenze pesanti per una persona: la prima regola per il corretto utilizzo dei social, specie se ad adoperarli è un personaggio popolarissimo, è il fact checking».
Tra i tuoi tweet più recenti ce n’è uno in preannunci querele nei confronti del nickname Davidone e verso lo stesso Fedez. Intendi davvero procedere in tal senso?
«Di questo non posso parlarne».
Sei popolarissimo su X, soprattutto tra i tifosi interisti. Quando hai iniziato a cinguettare sul social?
«Agli albori di Twitter, nel 2009, quando si potevano adoperare solo 140 caratteri per esprimere i propri pensieri. Lo usavo come valvola di sfogo e quasi nessuno leggeva i miei post. Da qualche anno, invece, sotto ai miei tweet, si è venuta a creare una importante comunità di tifosi con cui parlo di calcio».
La tua è una community importante: più di 22mila followers. Perché l’account di Wazza è così forte?
«I numeri non si decidono, non si pianificano, vengono da soli ed io sono diventato nel tempo una delle figure più seguite sui social per quanto riguarda l’Inter. Sono un tifoso passionale, qualcuno si riconosce nell’amore che io provo per la mia squadra. Su X provo a dare la mia visione circa il mondo nerazzurro. A qualcuno piace, ad altri no. Ma forse sono più quelli a cui piace…».
Pensi che la querelle avvenuta con Fedez possa portare ripercussioni negative sulla tua attività social?
«Non penso sia giusto che gli errori di terzi influiscano ancor più di quanto già non stiano facendo sulla mia vita. Come è ovvio, al momento ho poca voglia di “postare”, mi sto prendendo una pausa che può solo farmi bene. Però non ho intenzione di chiudere il mio account, i social rimangono un buon passatempo».
Se avessi modo di comunicare con Fedez, qual è la prima cosa che ti sentiresti di dirgli?
«Di controllare le fonti del materiale che gli passa per le mani».
(FONTE: ilsecoloxix.it)