Massimo Moratti, ex presidente dell’Inter, è interventuo nel corso della trasmissione “Giù la Maschera” in onda su Rai Radio Uno.
Cosa intendeva dire con “il tifoso ha superato l’imprenditore”?
“Le scelte avvenivano più per passione, tifo, per fare contento il pubblico e che si sentisse parte di un gruppo che si rinnovava costantemente. C’era il desiderio di realizzare un sogno personale e di tutti i tifosi. Era però difficile tenere insieme le due cose. Si stata attenti ai numeri, ma poi scivolavo sempre con acquisti non previsti ma necessari per tenere la squadra competitiva, che era la cosa che più mi interessava”.
Come vede il calcio italiano adesso? Sempre troppo indietro?
“Per evolvere bisogna capire cosa è meglio e cosa è peggio. Se si considera la Premier League un punto d’arrivo, ma vediamo che i proprietari vengono da tutto il mondo. C’è una cultura di fondo completamente diversa, un rapporto diverso rispetto a quello che c’è in Italia. In Italia è condotto dai giornali. In Inghilterra i tifosi sono appassionati e non fanno caso a quello che scrivono i giornali. Sono più sportivi. In Italia i calciatori sono considerati come attori. Dal punto di vista economico è chiaro che anche noi finiremo nelle mani di gruppi internazionali, ma è uno step necessario”.
Le piace l’idea di una Premier League all’italiana?
“E’ una questione di televisioni, ma anche di stadi. A Milano lo stadio è ancora meraviglioso, ma la questione stadi riguarda anche gli impianti delle altre città”.
Come se ne esce dalla questione San Siro?
“Io sono contrario alla demolizione di San Siro. Il “Meazza” ha una cosa in particolare e la più importante: lo spettatore vede benissimo la partita. E’ esagerato abbaterlo ma non faccio incontri tutti i giorni, non è il mio mestiere. Può darsi che sia stata trovato un sistema per cui con lo stadio nuovo non si hanno debiti”.
Chi vince il campionato?
“Sinceramente, l’Inter è molto più forte di tutte le altre. C’è però la Juventus che dà fastidio con il suo modo di giocare pragmatico. L’Inter dà l’impressione di avere un bel gioco e di essere pratica. Chi vince non lo so ma l’Inter se lo merita. La squadra sta crescendo come la gente aspettava e suscita un grande tifo”.