Lothar Matthaus ha commentato a Gazzetta dello Sport il cammino dell’Inter in questa stagione. «Contro la Juve la spallata scudetto? L’Inter ha meritato, si è mostrata superiore nella sfida scudetto. Ha preso un bel vantaggio, ma bisogna sempre guardarsi le spalle. Ciò che mi dà sicurezza, e dovrebbe darla a tutti i tifosi, è che questa squadra non è nata oggi: gioca così bene da due-tre anni, ha fatto un lavoro eccezionale che l’ha portata a un passo dalla Champions. Penso che ci possa riprovare perché è davvero completa: giusti giocatori, giusto allenatore, giusta mentalità, e pure giusti sostituti che tengono alta la qualità quando entrano al posto dei titolari».
«Dove sta il segreto nerazzurro? Nel fatto che è stato recuperata la cosa più importante, il Dna Inter. E così è diventata più o meno ciò che è stato in Germania negli ultimi anni il Bayern, o ciò che era in Italia la Juventus. La formazione di riferimento, che trascina tutto un movimento calcistico. Sono sempre felice quando una mia ex squadra vince trofei, in questo caso lo fa pure giocando bene, secondo uno stile preciso. Non sarà mai quello del Barcellona, del Real Madrid o del Bayern Monaco perché l’Inter è… l’Inter».
«L’Inter è diversa: è solida, ma anche molto creativa. Gioca un calcio offensivo, segna e mantiene compattezza dietro. Mostra questa forza nelle grandi notti, contro i migliori avversari: Inzaghi è riuscito a creare qualcosa di molto simile a quello che Xabi Alonso ha messo in piedi a Leverkusen, un gruppo di fratelli in un giusto ambiente, con una precisa leadership dalla panchina. Non a caso sono due tra le due squadre più interessanti in questo momento. E per certi versi si assomigliano: giocano con la difesa a tre, anche se il Bayer ama più il possesso palla».