Simone Inzaghi ha sviluppato un’efficace macchina da gol all’Inter, che continua a produrre anche quando il capocannoniere del campionato, Lautaro, non segna. Questo non dipende tanto dalle prestazioni individuali del capocannoniere, ma piuttosto dal gioco collettivo, che è la guida di una squadra capace di mettere in difficoltà quasi ogni avversario (con 19 vittorie in 23 partite di Serie A). È indubbio che la rosa dell’Inter abbia un valore assoluto, e rispetto alla stagione precedente la qualità è stata ulteriormente rafforzata con acquisizioni mirate. Si potrebbe dire che sono stati aggiunti dei titolari. Ma dietro al primato nella differenza reti dei principali campionati europei (+43) e alla ferocia negli scontri diretti (9 vittorie e 1 pareggio in 10 partite di campionato; 2 vittorie su 2 in Supercoppa) non ci sono solo scelte di mercato. L’Inter è stata costruita pezzo per pezzo nel “laboratorio” di Appiano Gentile, ripetendo schemi e movimenti con e senza palla durante la settimana. Il risultato è che tutti conoscono il loro compito nel creare difficoltà agli avversari. Sebbene ci sia solo un Torino implacabile sotto porta, Inzaghi ora può contare su diversi potenziali goleador. E soprattutto può fare affidamento su un gruppo forte mentalmente, che non si arrende mai.
Inter, i gol
L’Inter ha il miglior attacco del campionato con 55 reti segnate e 12 marcatori diversi (diventano 14 considerando anche le altre competizioni). La media di 2,4 gol a partita porterebbe i nerazzurri a segnare 91 gol al termine della stagione, più del Napoli e del Milan, vincitori degli ultimi due scudetti. E anche più dell’Inter seconda classificata nella stagione 2021-22 (che chiuse con 84 gol). In Serie A, Lautaro e i suoi compagni hanno segnato 5 gol in due occasioni e realizzato un poker in altre 4 partite. Dietro all’argentino, miglior marcatore del torneo con 19 gol, ci sono Thuram e Calhanoglu a quota 9. I giocatori di Inzaghi segnano in vari modi (6 gol di testa, 9 su rigore, ma curiosamente ancora mai su punizione), distribuendo in modo abbastanza uniforme i gol durante i 90 minuti. Ma c’è un dato che spicca: nell’ultimo quarto d’ora più recupero del primo tempo hanno battuto il portiere avversario 13 volte, e nell’ultimo quarto d’ora più recupero della ripresa addirittura 15 volte. Questo dimostra che l’Inter tiene duro fino alla fine, anzi accelera quando le altre squadre accusano la stanchezza. La condizione fisica sicuramente gioca un ruolo importante (i dati della Lega Serie A mostrano che l’Inter è in alto nelle classifiche relative ai chilometri percorsi e agli sprint), ma la mentalità gioca un ruolo fondamentale.
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