Come segnalato da Gazzetta dello Sport, la Procura FIGC ha deciso di aprire due indagini inerenti alla sfida di sabato scorso dell’Inter all’Olimpico contro la Roma. Una prima indagine riguarda il dito medio di Francesco Acerbi ai tifosi giallorossi in tribuna Montemario. Una seconda indagine è sulla presunta telefonata dalla tribuna di Simone Inzaghi allo spogliatoio nell’intervallo, come che non è permessa dal regolamento ai tecnici squalificati. A parlare di telefonata era stato Alessandro Bastoni ai microfoni di Dazn appena dopo il fischio finale della partita, cosa che era stata poi smentita dal vice allenatore nerazzurro Massimiliano Farris.
Nella giornata di ieri il procuratore Giuseppe Chinè, collegato da Roma, ha deciso di interrogare ad Appiano Gentile Acerbi e Bastoni.
Sul caso della presunta telefonata di Inzaghi, “Chinè ha deciso di continuare ad indagare, ma vista la difficoltà ad avere una prova inconfutabile di che cosa sia davvero avvenuto nello spogliatoio dell’Olimpico, l’impressione è che la vicenda possa chiudersi con una minimulta, anche se all’Inter sperano ancora nell’archiviazione”.
“Diverso il caso Acerbi. La Procura federaleerale ieri ha mostrato al giocatoree alcune immagini in cui si sentee chiaramente il coro romanistamanista «devi morire», ma nonn si vede il dito medio rivolto dal difensore ai tifosi della tribuna Montemario dopo la convalida del gol che aveva realizzato. Acerbi ha comunque ammesso le proprie colpe e si è scusato per il gesto che – al di là delle motivazioni – un professionista non può permettersi di fare. Il difensore nerazzurro ha anche parlato della rivalità tra la Lazio, club in cui ha giocato per quattro stagioni, e la Roma, come possibile spiegazione di quanto accaduto sabato pomeriggio. L’esito di questa indagine appare comunque scontato: vista l’ammissione, Acerbi si avvia a patteggiare e a cavarsela con una multa“.