Barella fino al 2029: la tavola è apparecchiata, deve decidere Steven Zhang quando dare il via alle danze. Ma il rinnovo è stato impostato tra l’Inter e l’agente del giocatore, Alessandro Beltrami. Due incontri ci sono già stati, il primo a Lisbona, l’ultimo a Riad nei giorni della Supercoppa. E un prossimo vertice tra le parti ci sarà a Madrid. Ma il più è fatto, non c’è distanza tra le parti né sulla volontà, né sulle cifre, né sulle modalità dell’accordo. E sono proprio le modalità la parte più interessante di un rinnovo che tecnicamente scatterà, con ogni probabilità, dal primo luglio prossimo ma che sarà definito nei dettagli molto prima.
L’Inter sta studiando, per Barella come Lautaro, l’idea di far partecipare i giocatori agli incassi che il cammino internazionale della squadra garantisce alla società. In estrema sintesi: quanto più l’Inter guadagnerà dal percorso in Champions, o dal futuro Mondiale per club, tanto più i giocatori vedranno aumentare il loro ingaggio. È un’idea innovativa. Di fatto, ai giocatori non sarebbe più riconosciuto il classico premio per la vittoria del trofeo, ma è come vedessero inserito nel loro contratto un premio di risultato in base agli introiti del club. Di fatto, Barella arriverà a guadagnare 7 milioni di euro a stagione con il nuovo accordo, grazie all’inserimento di bonus facili, alcuni quasi automatici legati a obiettivi davvero minimi. A fine agosto, nell’ultima settimana di mercato, in viale della Liberazione arrivò una richiesta d’informazioni ufficiale da parte del Manchester City. Il club inglese aveva da poco abbandonato la pista Paquetà e decise di bussare prima all’Inter poi allo stesso Barella. Ma né il club né il giocatore hanno aperto la porta, tanto che non è mai neppure partita una trattativa in tal senso. A riportarlo è la Gazzetta dello Sport.