Thuram: “Siamo un gruppo molto unito, mi sembra di essere all’Inter da anni. Voglio vincere tutto”

Marcus Thuram in una lunga intervista al Corriere della Sera ha parlato del suo ambientamento all’Inter, del rapporto con il padre e tante altre cose. Di seguito le dichiarazioni complete dell’attaccante nerazzurro:

SEMPRE SORRIDENTE – «Sono così da quando ero piccolo: felice della vita, di tutto. E ancora di più in campo, coi miei compagni, a fare quello che amo di più. Quando ero piccolo la gente non capiva e non apprezzava sempre il mio modo di essere. Non a tutti piaceva questa mia allegria e si facevano sempre paragoni. Crescere con mio padre è stato bellissimo, ma non è stato un vantaggio».

INTER FELICE PERCHE’ VINCE? «Tutte e due le cose: amiamo veramente giocare assieme, siamo un gruppo molto unito. Sono arrivato a luglio, ma mi sembra di essere qui da tanti anni».

ATTACCANTE ANOMALO – «Da quando ero piccolo tutti mi dicevano che un giorno sarei stato un numero 9, ma a me non piaceva molto: volevo stare sull’ala, dribblare, prendere la palla. L’anno scorso a inizio stagione ho avuto una discussione con mio padre: ci siamo detti le cose e ho scelto di giocare centravanti».

BENZEMA «A me piace molto, è un’ispirazione di sicuro. E un giorno vorrei arrivare al suo livello: ci provo».

ARRIVO ALL’INTER – «Ho imparato tantissimo e spero di imparare ancora tanto: posso crescere dappertutto, nel dribbling, nella corsa, nella difesa, nel tiro. Mi fermo spesso dopo l’allenamento a fare del lavoro extra, sul campo e con i video».

AIUTO DI INZAGHI – «Sono migliorato molto nel posizionamento senza palla, perché qui in Italia si lavora tanto tatticamente e si impara che un movimento può aiutare un compagno».

HENRY «Lo sento tanto. Mi dà consigli sulla vita, non solo sul calcio».

PARTITE SCUDETTO – «Penso che tutte le partite siano importanti per lo scudetto, poi vedremo alla fine: ci sono ancora tante gare importanti. E noi proviamo a prendere i 3 punti in ogni partita».

AUTOGOL CASUALI – «Sì, sto diventando un po’ più cattivo in area e sto provando ad attaccare la porta diversamente. Sono arrivate due deviazioni dei difensori, speriamo che la prossima volta tocchi a me».

PAROLE DI ALLEGRI – «Io non penso niente. Quando sono arrivato all’Inter non ho sentito quello che diceva la gente. Sono arrivato per aiutare la squadra, avevo parlato con Piero (il d.s. Ausilio ndr) già due anni fa, poi l’infortunio mi ha bloccato. Contava solo quello che pensavano lui e il mister su di me: ho lavorato, ho ascoltato tanto anche i compagni e sono contento di quello che sto facendo».

INSULTI RAZZISTI A MAGNAIN – «Mike l’ho sentito. Quello che è successo è qualcosa di brutto, ma non qualcosa di nuovo. Uscire dal campo è stato il gesto giusto, anche delle squadre. Speriamo che si possa progredire, perché sono cose che si ripetono da tempo e niente sembra cambiare».

FRATELLO KEPHREN – «Sì. Più forte di me. Per me un calciatore che può far bene in Italia, può farlo anche in Inghilterra: il calcio italiano non è meno forte».

RONALDO IL FENOMENO – «Ma se dovesse capitare gli direi una cosa: grazie, per quello che ha fatto per il calcio».

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