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Inzaghi: “Quest’anno è un piacere vedere giocare l’Atletico. Io all’Inter a lungo? I giudizi cambiano in fretta”

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Simone Inzaghi ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Inter-Atletico Madrid, gara d’andata degli ottavi di finale di Champions League.

Che compagno di squadra è stato Simeone?
“Chiaramente domani sarà un piacere ritrovarlo da avversario. E’ stato un grandissimo compagno, abbiamo vinto insieme con la Lazio. Siamo sempre rimasti in contatto, è un grande personaggio. Si capiva che sarebbe diventato un grande allenatore. 13 anni che è all’Atletico e ha vinto tantissimo. Quest’anno vedere giocare il suo Atletico è un piacere”.

Qual è lo step ulteriore per questa Inter?
“Sappiamo quello che abbiamo fatto l’anno scorso, abbiamo vissuto delle notte magiche e vorremo riviverle. Già domani incontreremo un avversario di assoluto valore. L’Atletico nelle ultime 4 partite ha cambiato una ventina di giocatori e il loro modo di giocare non è cambiato. Sarà un turno molto complicato ma ce lo giocheremo alla grande. Giochiamo l’andata in casa, ci vorrà la vera Inter”.

Che versione di Atletico ti aspetti domani?
“Prevedere cosa succederà non è facile. L’Atletico cambia molto spesso. Una volta sono più aggressivi, un’altra meno. E’ una squadra che palleggia molto di più rispetto al passato, ha giocatori di ottima qualità. Non ho certezza su che squadra affronteremo domani, ma di sicuro saàr un avversario di qualità”.

Ti senti un po’ europeizzato sull’idea di fare poco turnover?
“Lo scorso finale di stagione cambiavo molto ma avevo tutti a disposizione. Cosa succederà da qui alla fine non ho la certezza. In Supercoppa e dopo abbiamo potuto recuperare nel migliore dei modi. L’augurio è che possa essere uguale, ma sarà tutto più difficile. In campionato, venti giorni fa eravamo a -1, ora siamo a +9: in pochi giorni può cambiare tutto, quindi dobbiamo tenere alta la concentrazione pensando partita dopo partita. Certo, giocare una volta a settimana era un vantaggio, ma i giocatori lavorano bene”.

A quale partita del passato si può paragonare quella di domani con l’Atletico?
“Potrei pensare alla partita con il Porto, una squadra molto determinata, la prima partita in casa. Sarà una partita dall’altissimo tasso di difficoltà. Ci saranno momenti in cui avremo più possesso ed altri meno”.

Cosa ne pensa delle parole di stima del Cholo?
“Come ho detto Simeone è un ottimo allenatore. Spero come lui di poter continuare per tanti anni nella stessa squadra. Simeone all’Atletico ha ottenuto grandissimi risultati. Non mi fermerei solo a carisma e mentalità, ma anche in palleggio e dominio del gioco”.

Ti piacerebbe l’idea di diventare il Simeone dell’Inter?
“E’ difficile. In 20 giorni i giudizi cambiano velocemente. Bisogna lavorare sulle proprie certezze ed avere un gruppo che lavora con il sorrido. Abbiamo disputato i primi 6 mesi nel migliore dei modi, ma i prossimo 3 saranno ancora più importanti”.

E’ giusto dire che l’Inter non è favorita?
“Assolutamente. L’Atletico ha giocatori con tantissime partite internazionali. Sarà una bellissima gara, tra due squadra che vogliono dominare, che giocano bene ed hanno in mente principi solidi. Un episodio può cambiare le sorti dell’incontro”.

Quanto ha influito Eriksson a farti amare il mestiere di allenatore?
“Tantissimo. Sven alla Lazio abbia influito. Un’ottima persona con idee tattiche innovative che gli hanno permesso di vincere alla Lazio ma anche all’estero. Oggi molti ex giocatori di quella Lazio stanno facendo carriera da allenatore, quindi penso che abbia influito in maniera importante”.

Il vantaggio in campionato aiuta sulla consapevolezza in Champions?
“No, non aiuta. Aiuta il percorso. Noi dobbiamo continuare a lavorare e pensare a noi stessi. Mancano ancora tantissime partite, Va tutto molto veloce, dovremo essere concentrati anche quando dormiamo perché le insidie sono dietro l’angolo”.

Perché non si immagina come il Simeone dell’Inter?
“Fa piacere portare questo clima tra squadra, staff e tifosi. E’ la cosa che mi gratifica di più. Sappiamo però che i giudizi cambiano in fretta. Noi allenatori dobbiamo trasmettere la nostra idea di calcio”.

Può pensare a dei cambi di formazione, pensando anche al vantaggio in campionato?
“No, perché contro l’Atletico Madrid si ragiona su due partite. Tutti quanti vogliono giocare, compreso Stankovic. Domani dovrò fare delle scelte. Abbiamo qualche assenza importante (Acerbi, Cuadrado e Sensi). Gli altri stanno bene e domani mattina faremo l’allenamento per scegliere la formazione”.

L’Inter ha ancora margini di miglioramento?
“C’è sempre margine. Ogni partita l’analizziamo, al di là della vittoria o della sconfitta. Abbiamo tratto spunti anche dalle ultime due gare contro Roma e Salernitana”.

In cosa deve lavorare ancora Sanchez?
“L’ho detto dopo la partita con la Salernitana. Thuram e Lautaro stanno giocando di più, ma sono contento anche di Sanchez e Arnautovic. Quando sono stati chiamati in causa hanno sempre dato una grande mano. Sanchez ha segnato un gol fondamentale contro il Salisburgo. Da qui in poi, giocando ogni tre giorni, avranno più spazio. Non sono risultati agli occhi della gente come Thuram e Lautaro, ma i loro primi 6 mesi a mio avviso sono stati ottimi”.

In Europa conta solo la filosofia del possesso palla?
“Ogni allenatore fa il calcio a modo suo. L’Atletico del Cholo l’ho sempre visto con ammirazione. Ho visto una squadra che palleggia molto, usa molto bene i braccetti, gioca bene a calcio. Che partita sarà domani non lo so dire. Per quello che ho visto quest’anno stanno facendo ottimo calcio e ottenendo risultati, nonostante ci siano Barcellona e Real Madrid”.

Quest’anno qualcuno vi da per favoriti alla vittoria della Champions: logica conseguenza?
“Probabilmente può essere la logica conseguenza della continuità che stiamo avendo. Dobbiamo rimanere molto concentrati, poi quello che sarà lo vedremo. La squadra ha principi di gioco, certezze e lavora molto bene. Ci saranno molte sfide da qui in avanti da affrontare nel migliore dei modi. Le affronteremo nel migliore dei modi”.

Come si prepara una partita di girone e uno ad eliminazione diretta?
“Sapevamo da due mesi che avremmo affrontato l’Atletico, quindi c’è stato tempo per studiarlo e per conoscerlo bene. Rispetto alle partite di girone, questa volta abbiamo visto che tipo di squadra andremo ad affrontare. E’ una squadra intensa e di tantissima qualità in tutti i reparti. Ha anche una rosa molto lunga. Diego può scegliere liberamente l’undici migliore”.

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La Redazione