E’ previsto per domani mattina (venerdì) un’incontro molto importante a Palazzo Marino tra il sindaco di Milano Giuseppe Sala, dirigenti di Inter e Milan (capitanati da Antonello e Scaroni) e i rappresentati della WeBuild, la società di costruzioni assunta per la ristrutturazione del “Meazza” in San Siro. Si parlerà proprio del futuro dello stadio e si verificherà se ci sono le condizioni per tenere a Milano i due club e non farli “traslocare” a Rozzano e San Donato Milanese. In attesa di capire se da quest’incontro le esigenze di Inter e Milan saranno rispettate, Calcio e Finanza ha parlato di tre ipotesi di ristrutturazione.
“Una prima ipotesi è una sorta di soluzione-ponte, ovverosia lavori per rendere San Siro utilizzabile al meglio nei prossimi 10 anni, che sono indicate come tempistiche massime in cui i club potrebbero spostarsi ciascuna in un nuovo impianto. E a questo in particolare si rifà il tema emerso nei giorni scorsi dei lavori di due anni solo in estate, pur con tutte le difficoltà che cominque ne deriverebbero: l’intervento permetterebbe di intervenire sulle mancanze attuali del Meazza, garantendo di fatto di massimizzare le entrate nei prossimi 10 anni con interventi ridotti”.
“La seconda opzione è invece quella di una ristrutturazione più approfondita e “definitiva”, quella che di fatto hanno già valutato Inter e Milan prima di proporre nel 2019 il nuovo San Siro nella stessa area: un progetto scartato, a favore di quello appunto della costruzione di un nuovo impianto, proprio per le difficoltà logistiche (si parlava di due anni lontano dal Meazza per i club, con le problematiche legate a dover fare giocare le squadre). WeBuild in tal senso aspetta le proposte dei club, in modo da poter modellare i piani di ristrutturazione e arrivare ad una risposta definitiva o quasi su costi e tempistiche”.
“C’è infine anche una sorta di via di mezzo. Ovverosia WeBuild potrebbe mettere sul tavolo un piano legato a lavori minimi, che quindi permetterebbero ai club di avere un impianto “riaffrescato” in attesa di spostarsi in un nuovo stadio, ma lasciando aperta la porta alla possibilità di una ristrutturazione più consistente in un secondo momento. In sostanza, quindi, i club potrebbero continuare a seguire i propri piani per Rozzano e San Donato ma, se per un motivo o per l’altro non dovessero andare fino in fondo, avrebbero comunque la possibilità in un secondo momento di avere un San Siro ristrutturato in maniera importante”.
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