Articolo shock di Sandro Sabatini su TuttoSport nel quale prende pesantemente di mira Nicolò Barella per l’episodio del calcio di rigore in Inter – Genoa.
“Berardi stava fermo, paralizzato dal dolore. Barella si rotolava, premiato dall’arbitro. Berardi in lacrime, agonista sua e del Sassuolo. Barella con gioia, rigore-gol e abbracci fino all scudetto (…). Se n’è parlato abbastanza ma non tanto. Di Berardi quasi nulla. Di Barella il giusto, ma le sue capriole sono passate in secondo piano rispetto all’errore dell’arbitro Ayroldi. Che, per la cronaca, è stato sospeso al pari di Marchetti e Di Bello (…). E cita l’esempio NBA: “Basta simulazioni, nientep iù tuffi e capriole, pena un “fallo tecnico” che però è un provvedimento senza simili nel calcio”.
“Chiariamo: Barella non è solo. Anzi, la storia del calcio offre centinaia di esempi che gli fanno compagnia (…). E’ proprio vero che il mondo del calcio non sembra pronto per la sincerità, né mai lo sarà (…). In comune, dappertutto e in Italia anche di più, c’è la caccia all’arbitro, causa di ogni male e attore di ogni errore . Ed è indiscutibile che le prestazioni dell’ultima giornata abbiano dato buona mira al plotone d’esecuzione contro il designatore Rocchi e i suoi soldatini. Ma dire che la colpa è tutta loro anziché dei calciatori, significa confondere causa ed effetto. Nello specifico delle simulazioni: la causa è la sceneggiata del giocatore; l’errore arbitrale ne diventa l’effetto. E forse ce lo ha insegnato più Berardi che Barella”.