L’Inter, dopo l’uscita dalla Champions, è chiamata a fare due conti. “La delusione è anche economica – scrive la Gazzetta dello Sport. – L’approdo fallito ai quarti di finale, senza contare altre eventuali qualificazioni, provoca un mancato introito di circa 20 milioni di euro, tra premio Uefa e incasso a San Siro. L’eliminazione pesa. Anche se non in termini di budget societario, perché a inizio stagione era stato fissato come obiettivo proprio l’approdo agli ottavi. Ergo: nessun risvolto immediato sul mercato, non c’è bisogno di ricorrere al player trading. Ma di sicuro, questa eliminazione toglie un margine di manovra potenziale ai dirigenti”.
Il player trading racchiude le operazioni legate all’acquisto e alla cessione di calciatori che dal punto di vista economico producono plusvalenze e/o minusvalenze, ricavi e/o costi per prestiti oltre ad altri ricavi e oneri accessori. L’obiettivo del player trading è quello di far fronte al costo degli ammortamenti della rosa calciatori, una forma di “autofinanziamento” dei diritti pluriennali.