Sandro Sabatini ha commentato in un video editoriale per Calciomercato.com il caso di Francesco Acerbi.
“Caro Acerbi, detto senza ipocrisia, ti sei scusato in campo, ripeti le stesse scuse anche fuori. Certo cose, certe parole, non possono restate in campo e negli spogliatoi. E l’invito di uscire dall’ipocrisia vale anche per la Federazione, con quel comunicato politico sull’allontamento di Acerbi dal ritiro azzurro. Vale per l’Inter che scrive ‘verificheremo, gli faremo delle domande’. Fino ad ora che gli avete chiesto? Vale anche per Spalletti, che ha chiamato Juan Jesus ma aveva il telefonino spento. Mister, erano vent’anni che non sentivo una scusa così”.
“Certo, l’argomento è scivoloso ma va affrontato con la consapevolezza che alla base dei rapporti umani, quello che dico io non va misurato per la mia percezione e basta. Va misurato soprattutto per la sensibilità di chi riceve la parola o la frase che ho appena pronunciato. Ecco perché non può rimanere tutto in campo. Ecco perché andrà sì incontro a una squalifica molto dura. Ma meglio una squalifica con un’ammissione di colpa, che non una squalifica tentando la furbata o che qualcuni perdoni, perché in fondo che vuoi che sia. Non funziona così”.