Francesco Pio amava la famiglia e l’Inter. Un anno fa la morte assurda: il ricordo

Martedì mattina 26 Marzo sono partito da Portici per giungere a Pianura, con un treno della Circumvesuviana, uno di Trenitalia, uno della Circumflegrea.
Il tempo non era per niente primaverile, anzi, piovigginava come se fossimo stati a Liverpool.
A Pianura vive la Famiglia Maimone, quella di Francesco Pio, brutalmente ucciso sul lungomare di Napoli il 20 Marzo 2023 da un colpo (vagante) di pistola non diretto a lui.
Il giovane aveva 18 anni circa, amava papà Antonio, mamma Tina, il fratello Emanuele, le sorelle Miriam, Alessia, Chiara, Antonia e l’Inter.
Per tale motivo, come uomo, come Animatore Salesiano, come tifoso dell’Inter, ho partecipato alla Celebrazione Eucaristica in suffragio nella prima ricorrenza della morte: mi è stato chiesto di leggere una struggente “lettera aperta” dei genitori e una mia preghiera scritta per l’occasione.
Inutile sottolineare l’emozione provata in quell’occasione dinnanzi ad un’assemblea numerosissima e silenziosa.
Ho consegnato a papà Antonio dei ramoscelli di palme benedette, il numero de “il Mattino” riportante il reportage sulla Celebrazione Eucaristica, la copia originale della mia preghiera, un uovo di cioccolata per la piccola di Casa Maimone (che dormiva nella stanza con l’amato Francesco Pio).
Papà Antonio mi ha donato la t-shirt realizzata per il primo anniversario della scomparsa con la richiesta di indossarla durante tutte le manifestazioni anti-camorra a cui parteciperò.
Affinchè non ci si dimentichi di Francesco Pio, 18enne pizzaiolo morto per mano di un giovane camorrista pistolero.
Gli ho promesso che al prossimo concorso giornalistico in onore di Giancarlo Siani, ennesima vittima innocente di camorra, reciterò la mia “Ballata per morti che profumano di Vita”, indossando la t-shirt regalatami.
Poi, con un volo pindarico, ho immaginato Francesco Pio, con Domenico “Mimì” Loffredo, Aldo Amici, Nunzio Cortile, Michele Palladino, Marcello Parisi, Pasquale Miele (altra vittima innocente di camorra!), Raffaele Izzo, Niki Paterno, Massimo Cerullo, Fabrizio Arbace, Antonio Lepre, Pasquale Iorio, Salvatore D’Arbenzio, Giuseppe Paone, Salvatore Cristiano, Pasquale Morra, Camillo Puglia, Vincenzo Mosca, Antonio Pastore, tifosi nerazzurri della Campania che hanno già lasciato questa terra, ad esultare per la conquista del 20° Scudetto Tricolore e la seconda stella.

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