Nel suo editoriale su Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi elogia il lavoro portato avanti dalla dirigenza dell’Inter. “Il futuro non è mai frutto del caso, e quando lo è raramente riserva soddisfazioni. Per costruire il domani servono idee, ragionamenti, discussioni: è, insomma, un processo programmatico, molto simile a quello che fanno gli architetti o gli ingegneri quando devono progettare un edificio”.
“Per una società di calcio la primavera è il periodo giusto per tracciare la linea lungo la quale si deve correre nella stagione successiva. E, da quello che si legge e si ascolta, l’Inter si è già portata avanti con i lavori: Taremi, Zielinski, Gudmundsson, forse Hermoso dell’Atletico Madrid sono gli obiettivi, e probabilmente qualcosa di più. In questo caso bisogna applaudire i dirigenti nerazzurri che non sono stati fermi e hanno deciso di imprimere una decisa sterzata: il segreto per continuare a vincere è rinnovarsi proprio nel momento del successo”.
“Mi spiego: quando trionfi, sei ottimista e positivo, hai le energie giuste per pensare al futuro e per programmare. Questa è stata la strategia di Marotta, di Ausilio e dei loro collaboratori: si devono anticipare le mosse degli avversari e, soprattutto, si devono avere le idee chiare riguardo a ciò che si vuole fare nella prossima stagione (…). Certo che, dopo aver dimostrato di essere la più forte dell’attuale Serie A, l’Inter si sta prendendo un vantaggio importante anche per la prossima stagione“.
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