Il primo punto chiama in casa il mercato. E la necessità, più volte sottolineata, di allungare il più possibile la rosa di Simone Inzaghi. La società è già al lavoro, ha già inserito virtualmente Taremi e Zielinski e vuole regalare al tecnico un’alternativa importante in più in avanti e dietro. In attacco l’islandese Gudmundsson piace da impazzire, per crescita e caratteristiche, proprio quelle che mancano nell’organico nerazzurro. Il timore del club è che sul giocatore arrivi un’offerta dalla Premier che renda l’affare impraticabile. Ma sarà una pista che la società nerazzurra ha in testa di battere fino in fondo. Poi c’è il capitolo difensore. Perché l’Inter ha in testa di puntellare il reparto. E dalla Spagna è rimbalzato il nome di Nacho, che ha comunicato al Real Madrid che a giugno si svincolerà. Il giocatore è stato proposto ai nerazzurri, il profilo sarebbe perfetto, ma la pista ad oggi non è calda perché proprio Nacho avrebbe in testa un altro tipo di soluzione per il suo futuro, ovvero un campionato meno competitivo e lontano dall’Europa.
Oltre il mercato, c’è la gestione delle forze. Che si può suddividere in due diversi temi. Il primo riguarda la preparazione fisica: si va verso una stagione inedita, che durerà 11 mesi e in cui si giocheranno più partite. Vorrà dire che qualcosa in termini di preparazione andrà ritoccato. La corsa scudetto ha portato via tante energie: in qualche modo l’Inter ha pagato dazio specie nel ritorno con l’Atletico a Madrid. Altro tema, la gestione del turnover, che da parte di Inzaghi dovrà essere ancor più accentuato, anche a costo di rinunciare più spesso ad alcuni totem (Lautaro, Thuram, Barella, Mkhitaryan…). A riportarlo è la Gazzetta dello Sport.
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