Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, Pimco è un piano in più mosse per Steven Zhang. Con una termine tecnico in evidenza: bridge to equity. Pimco non è un grande credit fund (come ad esempio Oaktree) ma un colosso dell’asset management, che investe soprattutto in fondi azionari e obbligazionari e in reddito fisso, per conto dei suoi clienti e con miliardi di euro in gestione. È dunque sicuramente un colosso finanziario ma a ben guardare non ha quasi mai fatto operazioni di rifinanziamento su un unico soggetto e di questa portata.
Perché dunque Pimco? Secondo diversi osservatori finanziari, la scelta di Pimco è il termometro di un piano strutturato e che non comporterà solo un rifinanziamento. Se andrà davvero in porto, entro due settimane, la firma con Pimco, il progetto non sarà a fine a se stesso. Pimco si muove infatti, solitamente, per conto di suoi grandi clienti. L’impressione, tra gli ambienti finanziari, è che il rifinanziamento con Pimco sia propedeutico all’ingresso, neanche troppo lontano nel tempo, di un socio per Steven Zhang, un partner capace di portare denari freschi, cioè equity. Forse proprio quella cordata araba, sulla quale sono uscite indiscrezioni dieci giorni fa e che questa volta sembra non essere una fantasia, come in altre occasioni.
Quanto resterà al presidente dell’Inter dopo aver restituito i soldi a Oaktree? In teoria da restituire a Oaktree sarebbero 380 milioni sui 400 milioni del rifinanziamento, di cui 275 di capitale e poco più di 100 milioni di interessi. Ma c’è da dire che Zhang non aveva utilizzato tutta la linea da 275 milioni ma solo una parte. Questo vuol dire che a Zhang potrebbero restare in tasca (del nuovo prestito da 400 milioni), una quota che sembra essere attorno ai 150 milioni.
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