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Simone Inzaghi nella storia dell’Inter: ecco come ha costruito un capolavoro di forza e bellezza

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Il primo scudetto di Simone Inzaghi. La seconda stella nerazzurra è il frutto del lavoro del tecnico piacentino che ha plasmato un gruppo di ragazzi a sua immagine e somiglianza.
Due Coppe Italia, tre Supercoppe, un titolo di vice campione d’Europa, a far sorridere Inzaghi è la percentuale di vittorie nella sua avventura interista. Il tecnico è infatti oltre il 66 per cento di partite vinte sulla panchina nerazzurra. A superarlo, sono soltanto Mauro e Resegotti, il cui 73,91 per cento è arrivato su un totale di appena 23 gare disputate. Tra coloro che abbiano almeno cento panchine, sono più basse le medie di Antonio Conte (62,75 per cento) e José Mourinho (62,03). Più indietro anche Virgilio Fossati (112 panchine con il 61,60 per cento di vittorie), Roberto Mancini (58,08) e Helenio Herrera (56,01).

Inzaghi ha già superato le 150 panchine complessive in nerazzurro e i 600 punti conquistati in poco più di 300 partite in Serie A. Lo scudetto con l’Inter, però, cambia la sua dimensione sia perché è la prima grande vittoria da tecnico sia perché questa Inter dà la sensazione di poter aprire un ciclo che sarà lui a guidare visto il rinnovo del contratto che gli sarà proposto. L’autofinanziamento imposto dalla proprietà non permette di sognare grandi colpi, ma la rosa attuale, alla quale sono già stati aggiunti i parametri zero Zielinski e Taremi, fa pensare che il vantaggio nerazzurro non sarà facile da colmare per la concorrenza. A livello tecnico, ma anche come mentalità.

“Inzaghi – scrive Gazzetta.it – ha costruito lo scudetto non sull’impermeabilità della difesa (comunque la meno battuta del campionato) o sull’esplosività dell’attacco (comunque il migliore del torneo), ma sull’equilibrio trovato in campo tra tutti i reparti grazie a un gioco corale e sempre votato a costruire qualcosa. Merito degli acquisti azzeccati da parte della dirigenza, ma anche dei movimenti provati durante la settimana ad Appiano e della mentalità vincente che ha attecchito in uno spogliatoio bravo a cementarsi attorno all’allenatore la scorsa stagione. Quando a metà aprile la panchina di Simone sembrava in bilico. L’opera è stata completata l’estate passata, dopo il tradimento di Lukaku al mondo interista: Lautaro si è preso la fascia e ha chiesto ai compagni di aiutarlo per raggiungere tutti insieme il grande obiettivo. Inzaghi non ha sbagliato una mossa, anzi con le sue parole e le sue scelte ha spesso fatto la differenza. Adesso festeggia il primo scudetto della sua carriera da allenatore. E ha la sensazione che non sarà l’ultimo”.

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La Redazione