Sul Corriere della Sera il giornalista e scrittore tifoso dell’Inter Beppe Severgnini ha celebrato così il ventesimo scudetto nerazzurro:
“Neanche il più spericolato sogno erotico neroazzurro poteva prevedere un epilogo così. Diciannove scudetti come i cugini, ma l’Inter vince il campionato e arriva a venti: seconda stella! E chi affronta nel gran finale? Proprio il Milan, nel derby. Dove festeggiamo? A San Siro, due gol nella pioggia fredda, davanti ai tifosi rossoneri, già abbacchiati per l’eliminazione dall’Europa. Poveri diavoli! vien da dire.
Cosa ci piace, dei neocampioni? Il gioco, per cominciare. L’Inter è bella da guardare. Lautaro, Thuram, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco, Bastoni, Acerbi e Pavard osano: provano a inventare traiettorie, scambi, tiri, soluzioni. Ci piace Simone Inzaghi, uno che studia: i suoi giocatori, gli avversari, il mondo semplice e matto (semplicemente matto?) del calcio. Vincerà il titolo di Tecnico dell’Anno, ovviamente. Ma dovrebbero dargli quello di Re della Pazienza, di Principe dei Sottintesi, di Signore dell’Autocontrollo. Ci piacciono Beppe Marotta, il suo gruppo e l’Inter low cost che ha costruito. Ma quant’è bravo uno che riesce a fare una cosa del genere?, stanno pensando a Torino. Ci piace anche Steven Zhang, che l’ha lasciato fare.
Un complimento meritano i tifosi: riempire sempre San Siro non è scontato. Ma anche il sostegno dell’arcipelago Inter Club (208.000 tesserati!) è importante, insieme all’affetto di milioni di sostenitori a distanza televisiva, per cui l’Inter è pizza, amore e fantasia”.