Alessandro Bastoni ha rilasciato un’intervista a Sky Sport dove parla dei festeggiamenti per lo Scudetto, della squadra e del futuro.
“E’ stata un’emozione bellissima. Avevo già fatto una parata con la Nazionale dopo l’Europeo, ma con l’Inter ci abbiamo messo il doppio del tempo. L’amore che ci ha dato i tifosi è qualcosa che difficilmente scorderemo, tutta l’annata, la forza del gruppo. Ci sono stati tanti episodi che ci hanno portato a dire che questa era la volta buona. Dopo tante occasioni sprecate c’era tanta voglia di festeggiare, di rimnediare agli errori del passato e questo viene dall’unione della squadra che c’è stata per tutto l’anno”.
“Fa piacere essere la vetrina del calcio moderno. L’evoluzione c’è stata con mister Inzaghi, perché prima giocavamo un 3-5-2 classico. A me piace giocare, allagarmi, tra i compagni c’è sintonia l’uno dell’altro”.
“Fare tutta la carriera all’Inter? Io personalmente me lo sento, specialmente dopo la festa e l’affetto da parte di tutti. Certo, facile dire quando si vince e si è tutti felici, ma purtroppo son passato anche da deusioni importanti, come la perdita dello scudetto di due anni fa, la finale di Champions persa a Istanbul, ma anche in quelle occasioni abbiamo sentito tanto l’affetto dei nostri tifosi. E questo affetto voglio ripagarlo”.
“La personalità, il coraggio di fare certe giocate. Se fail il compitino non sarai mai un game-changer come Steve Curry nel basket. Vorrei lasciare il segno come ha fatto lui”.
“Inzaghi? Si è visto anche sul pullman il rapporto che c’è con il mister. La qualità più importante che lui ci ha trasmesso è la tranquillità, la serenità di andare in campo per giocare a calcio, perché alla fine di questo si tratta”.
“Lautaro capitano? Ha ereditato una grande responsabilità, perché comunque avevamo Samir era una grande personalità nello spogliatoio e non era facile sostituirlo. Lo interpreta in maniera diversa chiaramente, perché ha un’età diversa, quindi si affida a chiedere consigli anche a noi anziani del gruppo ed è una cosa che mi fa molto piacere, anche perché sensibilizza e dà responsabilità un po’ a tutti“.
“Thuram è quello che mi ha sorpreso più di tutti. Non pensavo potesse avere un approccio così forte nel nostro calcio. Ci avevamo giocato contro con il Borussia Monchengladbach e non mi aveva impressionato così tanto. Invece ci siamo accorti quanto sia, oltre che fisicamente straripante, anche intelligente nei movimenti e quanto lavora nella squadra”.
“Dopo la tempesta c’è sempre il sole. La cosa più difficile adesso è ripetersi. Tutti ci aspetteranno al varco. A partire dalla prossima stagione saranno pronti a puntarci il dito non appena spetteremo. Abbiamo tanta voglia di ripeterci. Nonostante molti di noi hanno esperienza, siamo ancora giovani e con tanta voglia di vincere”.