Lo Scudetto della seconda stella porta introiti. Premi concessi dalla Lega, marketing, diritti tv, vendita di maglie… Il successo fa sorridere non solo dal punto di vista sportivo ma anche economico. Se dietro questo c’è il lavoro magistralmente portato avanti dai due amministratori delegati Alessandro Antonello (per la parte corporate) e Giuseppe Marotta (per la parte sportiva), non si può dimenticare neanche la mano di Simone Inzaghi dietro la crescita della squadra. In particolare sul valore dei cartellini dei giocatori.
“La storia dice che chi vince uno scudetto aumenta sempre di valore e ciò riguarda i cartellini di quasi tutta la truppa di Simone Inzaghi – scrive Gazzetta dello Sport –. Per la cinquina Lautaro-Thuram-Barella-Calha-Bastoni dagli operatori di mercato è stimato un +150 milioni circa da settembre a maggio (…)”.
“Il lavoro di Inzaghi ha fatto sì che Thuram, arrivato a zero e valutato una trentina di milioni all’inizio, ora sia perfettamente in linea con la clausola da 85 milioni che si ritrova. Il gemello del francese, capitan Lautaro, costava una fortuna già prima, ma dopo la migliore stagione della vita si spinge perfino oltre: sotto i 120 milioni, l’Inter non si siederebbe al tavolo per il Toro. Calha ha ormai trent’anni, ma anche lui si è alzato in volo: a inizio 2023-24 il valore era di 30, ora è a 50 almeno. Barella e Bastoni, esempi pregiati del made in Italy nerazzurro, si spingono oltre: 85 milioni il primo (+15 circa in un anno) e 70 il secondo (+20). Sono solo i cinque moschettieri sulla prima linea, ma la crescita dei vari Dimarco e Pavard andrebbe pur sempre aggiunta”.
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