Non sarà probabilmente sufficiente l’arrivo di Mehdi Taremi al posto di Alexis Sanchez nel reparto offensivo per permettere all’Inter di alzare l’asticella e puntare anche all’Europa.
“L’interrogativo, di cui Inzaghi e i dirigenti discuteranno nel vertice di mercato che andrà in scena non prima della prossima settimana, è se l’attacco così confezionato possa bastare per aggredire l’Europa – viene spiegato Gazzetta dello Sport -. E, non potendo ragionare sulla quinta punta, considerando intoccabili Thuram e Lautaro – al netto di offerte che nel mercato non possono mai essere escluse, va detto -, è evidente che il discorso ruoterà intorno alla figura di Arnautovic. L’austriaco ha deluso, questo è fuori di dubbio, al di là del suo ruolo positivo all’interno dello spogliatoio. Ma è solo cedendo lui che l’Inter può pensare di prendere un altro attaccante. E non è per niente un affare semplice: per età e stipendio Arnautovic non ha un mercato infinito”.
I due sogni per l’attacco restano Joshua Zirkzee e Albert Gudmundsson. Per il primo il Bologna ha già fissato un prezzo molto alto, destinato a salire, e aprire una trattativa diventa possibile solo cedendo un big. Anche il talento del Genoa ha un prezzo molto alto, circa 30 milioni, ma può essere aggirato tramite formule come prestito con obbligo o contropartite. Piace anche George Ilenikhena dell’Anversa, ma c’è già molta concorrenza.
“Di sicuro l’Inter non ha fretta – conclude Gazzetta -. Può permettersi di aspettare. E può permettersi di capire anche che cosa accadrà con il suo mercato in uscita. Da Carboni, da Dumfries e da Satriano, oggi in prestito al Brest in Francia, possono arrivare risorse per finanziare gli acquisti. Ma si va verso un’estate molto diversa dalla scorsa. Non c’è bisogno di una rivoluzione, oggi. C’è l’esigenza, questa sì, di salire ancora un gradino. Thuram e Lautaro in questa stagione non si sono praticamente mai fermati: sperare che possano ripetersi nel 2024-25 è lecito, esser sicuri che ci riescano è altra storia. E l’Inter non ha voglia di correre questo rischio”.
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