Biasin intervista Ausilio: “Il mercato dell’Inter è chiuso, viviamo di opportunità. Arnautovic? Stra-soddisfatti”

Il direttore sportivo dell’Inter, Piero Ausilio, nell’intervista di Libero a cura di Fabrizio Biasin (via Instagram).
“Quando alla mattina apro il giornale? Adesso sorrido ma prima mi arrabbiavo. Tutti i nomi fatti sui giornali non sono una cosa seria. Ormai apro i giornali e già so che ci sarà qualcosa, a volte ci sono anche persino delle idee ma la maggior parte delle volte sono solo cose che fanno perdere tempo.
La telefonata con Lukaku? Non vorrei tornarci. Il ragazzo aveva dato segnali diversi, poi quando ho capito cosa stava succedendo ho preferito chiuderla lì. Ma in maniera molto più civile di come si è narrato. E siamo contenti che sia andata così. L’unica ripercussione della scelta di Romelu è stata la situazione di Dzeko. Non volevamo si portassero via spazio e quindi abbiamo lasciato andare Dzeko. In modo onesto, senza quel problema di Lukaku avremmo allungato il contratto di Dzeko.
Marcus Thuram? Lui sarebbe arrivato lo stesso, è stato fatto un lungo lavoro di scouting. Pensavamo che avesse bisogno di più tempo per inserirsi e invece ha dimostrato subito il suo valore. Poi abbiamo deciso di completare il reparto con giocatori pronti ed esperti come Arnautovic e Sanchez, anche per prevenire un suo eventuale inserimento non così rapido.

Marko Arnautovic? E’ stato condizionato dai problemi fisici, soprattutto per il fisico che ha. Ho letto e sentito di Arnautovic. Noi siamo contenti di Arnautovic, ha fatto quello che doveva fare. Ti aspetti qualche gol in più da Arnautovic, più continuità ma siamo stra-soddisfatti per il suo lavoro, anche dentro lo spogliatoio.
Il mercato dell’Inter a costo zero? Confermo che sarà un mercato come quello degli ultimi anni. Ormai siamo abituati, non siamo particolarmente spaventati. Sarà un mercato diverso rispetto all’anno scorso, devi solo ritoccare. Dire che il mercato dell’Inter è già chiuso è una provocazione ma è anche una verità, la rosa dell’Inter sarebbe già pronta per il campionato. Poi si vive di opportunità.
Zielinski e Taremi? Abbiamo approfittato di queste opportunità, in finale di Champions avevamo 7 giocatori presi a zero. Le commissioni? Ci sono anche se paghi il cartellino, anzi per i grossi trasferimenti sono anche più alte. Non ci trovo niente di scandaloso se paghi zero il cartellino.
Hakan Calhanoglu? Non aveva rinnovato con il Milan, aveva opportunità in Spagna. Il mister l’ha convinto con una sola telefonata”.

Su Federico Dimarco: “Qualcuno diceva che non era da Inter. Anzi ci sono due titolari dell’Inter per cui qualche allenatore ci ha detto che non erano da Inter, neanche da farli entrare in spogliatoio. Non farò mai i nomi neanche sotto tortura”.
Su Rafael Leao: “E’ stato vicino all’Inter, molto molto vicino. Avevamo l’accordo con il Lille, un accordo trovato piuttosto in fretta in un incontro a Londra. Poi non abbiamo portato avanti l’accordo, con il ragazzo non siamo neanche arrivati a parlare in maniera troppo approfondita”.
Sulla difesa dell’Inter: “Non sono previste uscite, la difesa va bene così. Sento dire questo è vecchio, questo è vecchio va a fare l’Europeo da titolare. Se vecchi sono Darmian e Acerbi, dico che sono assolutamente integri e hanno ancora tanto da dare. Poi non posso dire che non mi piaccia Buongiorno, mi piace e anche tanto. Ma non posso mica prenderli tutti.
Tiago Djalo? Lo volevo. Perché non gioca mai dovresti chiederlo alla Juve. Volevamo portarlo a giugno, mai pensato di prenderlo a gennaio. L’avremmo preso a gennaio ma dandolo ancora al Lille o a qualche squadra italiana. Lui si sentiva pronto per una società più ambiziosa, come Inter e Juve”.

Su Gudmundsson: “È un giocatore di qualità che ci piace, così come al Genoa e ad altre squadre. In quel reparto siamo a posto così. Abbiamo Lautaro, Thuram, Taremi, Arnautovic e Sanchez, sul quale faremo delle valutazioni. Poi Oristanio, Carboni, Pio Esposito, tutti calciatori in prestito”.
Rinnovo Lautaro Martinez: “Ci sono le due cose più importanti: la volontà del club di tenerlo e quella del calciatore. Lo abbiamo detto noi, l’ha detto lui, e anche il suo agente. Poi dobbiamo trovare l’equilibrio economico ma non c’è fretta. Non cambia niente se firmerà tra uno, due o tre mesi”.
Sul rinnovo di Simone Inzaghi: “Una formalità. Risolveremo tutto intorno a un tavolo”.

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