Continuità gestionale, ma anche alcune linee guida e, soprattutto, un indirizzo: l’età media della rosa va abbassata. È questa l’impronta che Oaktree vuole dare all’Inter che verrà. Più giovani, insomma, ma anche più valore: un’evoluzione comprensibile, tenuto conto che ora alle redini del club c’è un fondo, il cui obiettivo è di rivendere, guadagnando più di quanto investito. Inevitabili le conseguenze sul mercato. Come si può intuire, il ringiovanimento richiederà tempo. Tuttavia, già gli attuali movimenti vanno in quella direzione. Basti pensare ai tre 2006 che l’Inter ha messo nel mirino. Uno, Topalovic, centrocampista sloveno, proveniente dal Domzale, è già stato tesserato. Per gli altri due, Alex Perez (Betis Siviglia) e Leoni (Sampdoria), entrambi difensori, le trattative sono avviate da tempo: per il primo, l’Inter ha appena recapitato una nuova offerta, che tutto lascia credere venga accettata; per il secondo, invece, c’è una vasta concorrenza, ma il canale preferenziale con la Sampdoria potrebbe agevolare. In aggiunta, se dovesse abbassare le richieste d’ingaggio, dal Venezia potrebbe arrivare (dopo una stagione in prestito) lo statunitense Tessmann, 23 anni ancora da compiere.
Confermata, invece, la “regola” di mantenere il controllo sui giovani di migliore prospettiva. Anche in caso di cessione, l’Inter si garantirà il diritto di recompra: come accaduto con Fabbian, venduto al Bologna un anno fa (ma tra un anno potrà tornare alla Pinetina versando 12 milioni), e come succederà con Oristanio, indirizzato al Venezia. E Valentin Carboni? Beh, a questo punto, solo una cifra davvero monstre lo porterebbe via dall’Inter. Attenzione, invece, alle offerte che potrebbero arrivare per i trentenni e oltre: nessuna verrà respinta a priori. Un esempio per chiarire: se Calhanoglu avesse voluto davvero andare via, con il Bayern disposto a mettere sul tavolo una proposta di una certa portata, sarebbe stato lasciato andare. Per ringiovanire, però, non ci si può affidare solo al mercato, occorre anche costruire all’interno, attraverso il settore giovanile. Per l’Inter, in questi anni, è stato una risorsa fondamentale, ma può diventarlo ancora di più se si riuscirà a portare avanti il progetto della seconda squadra. L’Inter è sempre stata favorevole: all’epoca, era in prima fila per ottenere il via libera. Quando si è trattato di creare la propria, il club nerazzurro è andato a “sbattere” su costi ritenuti non sostenibili e sulla difficoltà nel trovare un impianto disponibile. Beh, in questa stagione, si lavorerà per superare questi problemi, così da essere pronti per l’estate 2025. A riportarlo è la Gazzetta dello Sport.