Si è svolta nell’Aula consiliare di Palazzo Pirelli la premiazione delle squadre professionistiche lombarde (Inter, Atalanta, Como, Mantova e Alcione Milano) che si sono distinte nella stagione calcistica appena conclusasi. A ritirare il premio per l’Inter il presidente Giuseppe Marotta che ha rilasciato delle dichiarazioni.
“Per me è motivo di orgoglio essere qui presente per ritirare un premio importante e rappresentare una società gloriosa, un punto di riferimento, per i traguardi raggiunti, per il palmares. Oggi siamo qui a compimento di un’annata straordinaria, che ha vinto la vittoria di Supercoppa e Scudetto della seconda stella, che è un motivo di grandissimo orgoglio. Rappresentiamo il territorio della Lombardia, non solo di Milano, oggi ci sono 9 società professionistiche in Lombardia, di cui 5 in Serie A e delle quali 4 con proprietà straniere. Non c’è più il modello di mecenatismo tipico della mia generazione, meno male che sono arrivati i capitali stranieri. Questo premio è una prova tangibile del lavoro svolto, rappresentiamo un gruppo sociale importante, di ragazzi e ragazze perché anche il mondo femminile è importante e sta lavorando tra mille difficoltà”.
Il presidente dell’Inter si è espresso anche sulla brutta eliminazione della Nazionale Italiana ad Euro 2024. “Con questa eliminazione dell’Italia dall’Europeo ci sono stati processi mediatici di ogni tipo, mentre secondo me il problema di questa carestia di produzione di giovani parte da molto lontano, dal fatto che il calcio oggi non è più uno sport popolare come lo era una volta, anzi lo è poco, e di conseguenza bisogna ritornare a far sì che tutti i ragazzi possano approcciarsi a questa disciplina sportiva senza nessun esborso, quindi il primo obiettivo è sport gratuito per tutti, perché è statisticamente provato che i talenti nascono nei ceti meno abbienti, dove non è possibile iscriversi alle rette necessarie per praticare gli sport nelle singole squadre, quindi credo che la scuola possa entrare a sostituire queste problema. E poi direi avere maestri e formatori all’altezza”.
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