La prossima mossa dello scacchista armeno è un avanzamento. Henrikh Mkhitaryan potrebbe tornare alle sue radici, riprendere la posizione di trequartista sul centro sinistra, creando spazi e attirando i difensori per far brillare Lautaro Martinez. Le ultime due amichevoli hanno confermato che l’armeno è in ottima forma. Con l’infortunio di Taremi, un Arnautovic dal futuro incerto e un Thuram appena rientrato dall’Europeo, Mkhitaryan potrebbe tornare al suo vecchio ruolo di seconda punta.
Mkhitaryan è stato il primo ad arrivare ad Appiano, dove ha soggiornato per una decina di giorni, dimostrando la sua determinazione a replicare l’ottima stagione conclusa con la conquista della seconda stella. Inzaghi lo considera insostituibile, sempre pronto a schierarlo in campo. Negli ultimi due test, ha giocato accanto alla punta, prima con Taremi e poi con Arnautovic, un indizio importante in vista della prima di campionato contro il Genoa il 17 agosto.
L’armeno ha già ricoperto con successo il ruolo di seconda punta, sia al Pyunik che allo Shakhtar, dove nel 2012-13 ha segnato 29 gol. Nelle ultime tre stagioni, si è reinventato come mezzala di qualità, ma ha sempre dimostrato versatilità giocando anche come seconda punta: una volta con il Borussia Dortmund, quattro con il Manchester United, cinque con la Roma e una con l’Inter.
Lo scorso anno, Inzaghi gli ha concesso una ventina di minuti in attacco al posto di Lautaro nella sfida di Coppa Italia contro il Bologna, un tentativo di rompere la solida difesa di Thiago Motta. Con la Roma, nel 2020, ha segnato una tripletta contro il Genoa in un ruolo tra attaccante e fantasista sotto la guida di Paulo Fonseca. Con lo United, ha giocato la finale di Supercoppa Europea del 2017 accanto a Lukaku, con José Mourinho in panchina. Ora, con lo stop di Taremi e le incertezze su Arnautovic, Mkhitaryan potrebbe riprendere il suo vecchio ruolo, con Barella e Zielinski come mezzali e lui accanto a Lautaro in avanti. Una mossa decisiva per lo scacco matto.