“Sì, serve un mio vice”. Come raramente accade, è stato un calciatore a ribadire a gran voce una necessità sul mercato della propria squadra. L’ha detto Alessandro Bastoni, al termine della partita col Genoa, che ha restituito l’immagine di un’Inter non troppo concentrata specialmente in difesa. Quando invece prima del fischio d’inizio è stato chiesto se sia o meno Tomas Palacios l’obiettivo che i nerazzurri hanno individuato per rinforzare il reparto, Marotta ha abbozzato a modo suo. “Non faccio nomi ovviamente, accampare dei nomi che magari non trovano conclusione poi si fa brutta figura. Abbiamo delineato il profilo e siamo contenti di questo”.
Palacios gioca nell’Independiente Rivadavia, ma è di proprietà del Talleres, che attraverso una clausola ne detiene la metà del cartellino. Quindi, il primo ostacolo in questa trattativa è che di fatto bisogna confrontarsi con due club e non uno. Tra l’altro Independiente e Talleres si sono affrontati la scorsa notte e Palacios non è sceso in campo. Per evitare qualche scomodo conflitto d’interessi certo, ma anche perché il calciatore probabilmente lascerà l’Argentina. Lo ha spiegato anche il suo allenatore, Martin Cicotello. “Il motivo per cui non è stato convocato è legato al suo contratto e alla possibilità di un trasferimento, per questo non abbiamo potuto contare su di lui”.
L’offerta dell’Inter
Marotta e Ausilio sono pronti a mettere sul piatto 6 milioni di euro. I dirigenti campioni d’Italia stanno lavorando anche per limare la percentuale di rivendita da dare al Talleres, unico interlocutore scelto proprio per evitare un riscatto che complicherebbe l’affare.
In tutta questa faccenda intricata, l’Inter ha trovato proprio in Palacios un grande alleato: il mancino ha rifiutato la Bundesliga, confermando la sua totale volontà di vestire la maglia nerazzurra. E non è un caso se – come sottolinea la Gazzetta – si sia mosso in prima persona anche il vicepresidente Javier Zanetti, monumento in patria.
Lascia un commento