Sven Goran Eriksson è morto oggi all’età di 76 anni. Eriksson è stato sempre legato all’Italia, dove ha allenato la Roma, la Fiorentina, la Sampdoria e la Lazio con cui ha vinto uno storico scudetto nel 2000.
Il tecnico svedese aveva annunciato all’inizio dell’anno di avere un cancro al pancreas: “Nel migliore dei casi mi resta da vivere un anno o anche di più, nel peggiore anche meno – aveva detto – In realtà nessuno può esserne sicuro con certezza, è meglio non pensarci”. Qualche giorno fa l’ultimo messaggio: “Spero che mi ricorderete come un ragazzo positivo che cercava di fare tutto il possibile. Non dispiacetevi, sorridete. Grazie di tutto, allenatori, giocatori, il pubblico, è stato fantastico. Prendetevi cura di voi stessi e prendetevi cura della vostra vita. E vivetela”.
“Dopo una lunga malattia, Sven-Goran-Eriksson è morto questa mattina a casa, circondato dalla famiglia”, questo il comunicato diramato dai familiari del tecnico svedese ai media britannici.
“Per me rappresenta un grande dolore la scomparsa di Sven-Göran Eriksson”. Comincia con queste parole il pensiero che Simone Inzaghi, allenatore dell’Inter, dedica al leggendario svedese che fu suo allenatore ai tempi della Lazio.
“Ero giovanissimo, appena arrivato a Roma e mi ha aiutato moltissimo, è stato fondamentale nel mio percorso di crescita come calciatore e come uomo – sottolinea Inzaghi a Inter.it -. Ammiravo la sua calma, la sua educazione, il grande rispetto che aveva nei confronti di tutti. Per me è stato fonte d’ispirazione. Io sono qui anche grazie a lui ed ai suoi insegnamenti. Sven è stato un grande uomo, un esempio di vita per tutti. Questi ultimi mesi affrontati con grande forza ed una voglia di vivere unica sono stati una ulteriore dimostrazione della sua grandezza: ci ha insegnato a vivere mentre stava morendo. Buon viaggio Sven e grazie di tutto, ti porterò sempre con me“.