Marco Branca ha parlato ai microfoni di TvPlay: “A distanza di abbastanza anni sento sempre l’affetto degli interisti, quando mi incontrano mi elogiano e fa parte del gioco. Come per Juve e Milan c’erano Agnelli e Berlusconi, per noi c’era Massimo Moratti e va benissimo così. L’addio di Thiago Motta per colpa mia? Credo che sia l’esatto contrario, io gli dissi che avrei preferito parlarne a fine campionato, lui voleva il PSG e voleva quest’esperienza già a gennaio. Io non ero assolutamente d’accordo. Mi fa piacere vederlo come allenatore ad alti livelli, è molto bravo. Un grande professionista e credo si stia meritando questo upgrade da Bologna alla Juventus”.
Le parole di Branca
“Un aneddoto riguarda la partita di Kiev dove partimmo e la squadra era decimata, io mi sono seduto in panchina con la squadra perchè non c’erano dirigenti. Ci sono due aneddoti, il primo è che José Mourinho fece una sfuriata forte e molto fisica, che cercando di battere il pugno dei massaggiatori e quasi si spaccò la mano. Poi ci fu un incomprensione sui cambi e lui un po’ colorito mi disse di aver sbagliato. Queste sono le cose che possono capitare nei gruppi, anche quelli vincenti”.
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