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San Siro sì, San Siro no: tempo perso? E lo stadio in comune…

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La telenovela stadio dura da troppi anni. Si è passati dalla stessa strada più volte: restyling di San Siro, nuovo stadio nell’area di Rozzano, uno stadio condiviso con il Milan vicino San Siro e così in loop da ormai troppo tempo. La posizione di Sala e dei vari comitati ambientali hanno fatto desistere i due club sul parziale abbattimento della Scala del calcio in favore di uno stadio all’avanguardia progettato da due studi di architettura, Populous e Manica-Cmr, chiamato “La Cattedrale”.

La notizia è che Sala e i due club milanesi si incontreranno nuovamente domani 13 settembre e Inter e Milan potrebbero di nuovo presentare il progetto di uno stadio in comune, da capire se coinvolgendo anche una parte dell’attuale San Siro o costruendo un San Siro bis di fianco all’esistente. Fatto sta che Inter e Milan devono capire se ancora una volta il tutto sarà fermato da ricorsi al TAR o dal referendum di ambientalisti e affezionati al vecchio (oramai centenario) Meazza. La modalità della proposta farà la differenza.

L’idea restyling, diciamo la più apprezzata per fattore denaro e tempo, potrebbe essere tramontata? Secondo Il Giorno, infatti, “Webuild, ha presentato un progetto da 400 milioni di euro per rifare completamente il primo anello e realizzare fuori dall’attuale impianto zone commerciali e il Museo dei club. Milan e Inter, però, credono che 400 milioni di euro siano pochi per completare un restyling vero e proprio. Ci vorrebbero almeno 700 milioni di euro. Ma – la domanda che emerge nelle sedi delle due società – vale la pena di investire così tanti soldi in uno stadio che ha quasi 100 anni di vita e il cui secondo anello dal 2025 sarà vincolato dalla Sovrintendenza?”

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Published by
Matteo Tombolini