Asllani ha rinnovato con l’Inter fino al 2028, una notizia che trasmette stabilità e visione per il futuro. L’albanese è certamente un talento pronto a sgrezzarsi. Di partita in partita ha mostrato alti e anche bassi; è giovane, desideroso di far valere le sue qualità, ma ancora troppo istintivo (è capitato alcune volte che sbagliasse un passaggio e facesse ripartire l’azione avversaria in contropiede). Qualità che può risultare brillante quanto pericolosa.
Nell’ultima partita ha toccato la bellezza di ben 104 palloni, 84 passaggi (90% di accuratezza), di cui 63 in avanti e 7 i palloni recuperati, il migliore della squadra. A leggere i numeri non sembra che il regista sia da criticare, come si sta leggendo nelle ultime ore sui social, tuttavia bisogna capire perché le giocate che compie sono oramai cristallizzate alla normalità. Mancano quei palloni illuminanti o i cambi di gioco che dovrebbero iniziare a vedersi.
Il classe 2002 non è Calhanoglu, è la sua riserva e Inzaghi gli sta dando dello spazio importante in questa prima parte di campionato. Ma cosa è mancato nello specifico? Senza trovare alibi, col Monza, sono mancati i naturali compagni di reparto, un Barella che coprisse la sua avanzata o lo sostituisse nella ricezione della palla e anche un Mkhitaryan con cui dialogare nello stretto. Ma, soprattutto, due punte che lo coadiuvassero nello scambio, nel “dai e vai”.