Giuseppe Bergomi, ex capitano della Nazionale, ha partecipato ai funerali del suo amico e compagno di squadra Totò Schillaci, scomparso a 59 anni a causa di un tumore al colon. Bergomi ha voluto ricordare la profonda amicizia che li legava, nata durante gli anni trascorsi insieme nell’Inter e in Nazionale: “Totò è stato un eroe per tutti. Lo ricordo per il suo grande cuore. Abbiamo condiviso momenti straordinari, anche se non ci siamo sentiti per un po’.”
Il gol contro l’Austria: il ricordo più vivo per Bergomi
Bergomi ha rievocato con emozione l’indimenticabile estate del 1990, in cui Schillaci fu protagonista assoluto dei Mondiali: “Italia ’90 è stata un’esperienza magica, ma in ogni competizione c’è sempre qualcuno che emerge. Per me, il ricordo più bello resta il suo gol contro l’Austria. Quando esultò, venne a cercarci per abbracciarci. Questo gesto rifletteva la sua genuinità e il modo in cui affrontava la vita e il calcio. È stato il nostro eroe, ci ha fatto sognare.” Bergomi ha aggiunto che Schillaci è un esempio importante per i giovani di oggi, che spesso desiderano ottenere tutto e subito, senza comprendere il valore delle difficoltà affrontate lungo il percorso.
Un ultimo saluto a Totò Schillaci: Palermo in lutto
Totò Schillaci, icona di un calcio che non c’è più, è stato omaggiato da migliaia di persone che hanno riempito la cattedrale di Palermo per il suo funerale. L’ex attaccante, morto il 18 settembre a causa di un tumore, era amato non solo per le sue gesta sportive, ma anche per essere una icona della comunità siciliana, come sottolineato dall’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, durante la benedizione della salma: “Schillaci, come Pino Puglisi, ci insegna che possiamo cambiare questa città. Ricorderemo sempre la sua gioia, i suoi occhi durante Italia ’90, ma anche l’uomo che ha continuato a donarsi per il bene degli altri, rimanendo vicino ai giovani e insegnando loro il valore della libertà.”
Schillaci e il suo esempio per i giovani
Schillaci che ha imparato a dare i primi calci a un pallone tra le strade della sua amata Palermo, trasmesso un esempio di purezza ai giovani, l’arcivescovo ha voluto mettere in luce l’eredità che Schillaci ha lasciato, soprattutto ai giovani: “Totò ha tracciato un cammino di bellezza e libertà. Ha vissuto con semplicità, ricordando sempre le sue radici e impegnandosi affinché le nuove generazioni potessero guardare al futuro con speranza. Lo ringraziamo per questo suo impegno consapevole e lo affidiamo alla misericordia divina.”
Un addio sentito da tutta la città
Durante l’omelia, monsignor Filippo Sarullo ha rivolto un pensiero a Schillaci, paragonando la sua chiamata alla “partita eterna”: “Il Padre ti ha convocato per una partita speciale, senza fine, nel team più bello del mondo, il Paradiso.” Tra le tante personalità presenti alla cerimonia, accanto a Bergomi c’erano anche Gigi De Agostini, Gabriele Gravina e Antonio Matarrese, oltre a rappresentanti della città di Palermo e una delegazione della squadra di calcio rosanero, guidata dal presidente Dario Mirri e Francesco Di Mariano, nipote di Schillaci.
Il corteo funebre, partito dalle strade del quartiere Cep, dove Schillaci era nato e cresciuto, è stato accompagnato da una folla commossa, composta da familiari, amici e concittadini, ma anche da turisti stranieri. Studenti, sportivi e cittadini si sono uniti per intonare cori e la celebre “Notti magiche”, canzone simbolo di Italia ’90. In questo clima di grande partecipazione emotiva, la figlia Nicole ha rotto il silenzio, ricordando con affetto suo padre: “Per me era una persona semplice, umile, ma di cui essere orgogliosi. Mi manca molto, ma sono felice che ora abbia smesso di soffrire.”
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