L’Inter si lecca le ferite dopo il brutto ko rimediato nel derby: i nerazzurri hanno fallito l’appuntamento con la settima stracittadina consecutiva portata a casa, nonostante alla vigilia i pronostici fossero tutti per i campioni d’Italia in carica.
Cosa non ha funzionato nella squadra di Simone Inzaghi?
“Il 4-4-2 ultra offensivo di Fonseca ha finito col sorprendere Lautaro e compagni, incapaci di reagire alle avversità anche a causa del posizionamento dei rivali che ha impedito un regolare sviluppo del gioco per vie centrali – scrive Goal.com. – Non è un caso, dunque, che il gol di Dimarco nasca da un cambio gioco perfetto di Barella, unica soluzione per ovviare alla densità costruita dai rossoneri nella zona nevralgica: suo malgrado, l’Inter non è riuscita a trovare con continuità le corsie laterali, permettendo al Milan di fare la voce grossa per larghissima parte dell’incontro.
Troppo traffico lì nel mezzo, sbocchi parzialmente ostruiti sulle fasce. Risultato? Inter completamente imbrigliata e dominata come non accadeva da tempo immemore.
Sotto la lente d’ingrandimento anche le sostituzioni operate nella ripresa da Simone Inzaghi che, come avvenuto in quel di Monza, non è rimasto esente da critiche per le mosse attuate a gara in corso.
Anche la decisione di richiamare in panchina un uomo forte sui palloni alti come Bastoni per inserire Carlos Augusto non ha convinto: l’ex Atalanta avrebbe potuto essere utilissimo sulla punizione calciata da Reijnders e tramutata in gol dall’incornata di Gabbia.
In ombra gli uomini scudetto Lautaro e Thuram
Tra le note dolenti figura anche l’appannamento di due degli uomini più determinanti per la conquista del 20° Scudetto: stavolta, a fare meglio tra i due componenti della ‘Thu-La’, è stato capitan Lautaro, autore dell’assist per Dimarco ma comunque accerchiato costantemente dalle maglie difensive rossonere.
Piccoli segnali di ripresa per il ‘Toro’, comunque ancora non ai livelli abituali: colpa di una condizione fisica da migliorare e anche dell’alchimia con Thuram che sembra essere svanita, tanto da far risultare paradossale il maggior feeling ammirato finora tra il francese e Taremi, rimasto in panchina per l’intera durata dell’incontro”.
(FONTE: Goal.com)
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