La Juventus ha comunicato un bilancio disastroso per l’esercizio chiuso al 30 giugno 2024, con una perdita di ben € 199,2 milioni. In netto peggioramento rispetto ai già preoccupanti € 123,7 milioni dell’anno precedente. Questo pesante passivo è stato causato dalla mancata partecipazione della Prima Squadra maschile alle competizioni UEFA, un segnale chiaro del declino della Vecchia Signora, oltre che da oneri non ricorrenti che hanno ulteriormente affossato i conti.
Nonostante le promesse di partecipazione a cinque competizioni per la stagione 2024/2025, inclusa la UEFA Champions League e la FIFA Club World Cup, è evidente che il club stia cercando di fare leva su possibili ricavi futuri per mascherare la situazione attuale, che rimane tutt’altro che rosea.
In un tentativo di arginare l’indebitamento finanziario netto, la Juventus ha annunciato una significativa riduzione del debito, dovuta a un aumento di capitale e alle cessioni di crediti a società estere. Tuttavia, questi interventi sembrano più che altro dei tamponi per contenere l’emorragia causata dall’assenza dalle competizioni europee.
Il club si aggrappa agli obiettivi economici del Piano Strategico 2024/2025-2026/2027. Questi, nella migliore delle ipotesi, prevede un cash-flow operativo nel range del break-even per la stagione 2024/2025, ma solo se le prestazioni sportive saranno all’altezza. Vista la situazione attuale, questi piani di “razionalizzazione dei costi” sembrano un tentativo di contenere i danni piuttosto che una reale strategia di crescita.
L’Assemblea degli Azionisti, fissata per il 7 novembre 2024 all’Allianz Stadium. Sarà un appuntamento chiave, in cui verranno discussi piani di incentivazione e altre misure correttive. Tuttavia, l’impressione è che la Juventus si trovi in una spirale negativa dalla quale fatica a uscire.
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