L’Inter si ritiene parte lesa. Lo ha sottolineato anche il procuratore capo di Milano, Marcello Viola, che ha definito il club nerazzurro e il Milan “soggetti danneggiati” dall’inchiesta. Da viale della Liberazione sottolineano che nessun tesserato nerazzurro ha ricevuto avvisi di convocazione, né come indagato né come testimone. A conferma del fatto che la società ha sempre agito nel rispetto della legalità. A dare aggiornamenti sulla spinosa vicenda è il Corriere della Sera.
L’Inter non ha mai sottovalutato il fenomeno delle infiltrazioni nelle curve e, anzi, ha avviato una collaborazione costante con la Procura. Già lo scorso 30 aprile, la società ha presentato una memoria difensiva in cui espone i suoi modelli organizzativi migliorati e le azioni intraprese per prevenire qualsiasi ingerenza da parte degli ultrà. Tra queste, ci sono anche le lezioni ai giocatori sui rapporti da mantenere con i tifosi organizzati, dimostrando la serietà con cui viene affrontato il tema.
Un punto centrale della difesa nerazzurra è la costante interlocuzione con le autorità. In particolare con la Digos, con la quale l’Inter è stata in continuo contatto, anche attraverso comunicazioni quotidiane documentate. Questo include la decisione di assegnare 200 biglietti extra per la finale di Champions League, un’operazione di cui la Digos era stata puntualmente informata.
Per quanto riguarda i rapporti con la Curva Nord, essi sono stati gestiti dallo SLO (Supporter Liaison Officer), la figura preposta a mantenere i contatti con i gruppi ultrà, sempre nel rispetto delle normative e con il coinvolgimento delle forze dell’ordine.
Nell’inchiesta emergono quattro macro-ambiti di presunto guadagno per gli ultrà: ambulanti, merchandising, parcheggi e biglietti. Su due di questi, ambulanti e merchandising, l’Inter sottolinea di non avere alcuna responsabilità. Per quanto riguarda i parcheggi, il club ha immediatamente interrotto i rapporti con la società Kiss&Fly dopo aver scoperto legami con la criminalità organizzata. Infine, per i biglietti, l’Inter afferma con fermezza di non aver mai fornito tagliandi gratuiti o scontati agli ultrà.
Nonostante il clamore mediatico, sia l’Inter che il Milan si dichiarano disponibili a collaborare con gli inquirenti e non vedono alcun motivo per un eventuale commissariamento. Entrambi i club confidano in una rapida chiusura della vicenda, continuando a lavorare per garantire la trasparenza e la correttezza dei propri rapporti con i tifosi.